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L’utilizzo della malattia per screditare qualcuno di scomodo non è cosa di questi giorni. Quando il bersaglio è troppo potente o è intoccabile per statura morale o consenso, ogni arma è ammessa per creare intorno a lui un alone di incertezze e di dubbi, per spezzare, insomma, l’idillio che lo lega ai suoi sostenitori e ai suoi seguaci. Ma anche per delegittimarlo, per impedirgli di andare avanti nelle sue funzioni, in qualche modo per imbrigliarlo e non consentirgli di prendere decisioni importanti o di acquisire ulteriore considerazione tra la pubblica opinione. Dove non possono le leggi e le regole del gioco, può lo screditamento.
Il passaggio tra la fine di ottobre e i primi di novembre è un momento particolarmente sentito da tutte le culture del pianeta. Volendo approfondire l’argomento, con grande sorpresa potremmo scoprire che, proprio in quei giorni, si presenta un appuntamento con la storia antica, sottoprodotto di un amalgama di religione, magia e credenze popolari. Anche la Sardegna, terra dalle tradizioni millenarie tuttora visibili, che sembrano volersi opporre a una forzata modernizzazione, ha preservato parecchie usanze, incastrate con le dottrine che via via hanno impregnato la nostra società.
Non si comprende ancora se alcuni modus operandi si verifichino con la consapevolezza del loro reale significato da parte degli abitanti stessi, o se, scaturiscano come riflesso di alcune tendenze d’oltre oceano.
E’ possibile ci sia stata una contaminazione americana finanche i piccoli centri dell’entroterra?