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DI MARCO BERNARDINI
E’ con grande piacere che riprendo in mano un lavoro interrotto per cause che possiamo definire “personali”.
A distanza di tre mesi rileggo i fogli dei miei appunti e, mentre scrivo (io adoro ancora scrivere con carta e penna), penso a quante cose negative e positive sono accadute in questo periodo: dalla pandemia che, a mio avviso, ci ha segnato in modo irreversibile all’esordio nelle sale cinematografiche del capolavoro (cortometraggio) della regista e interprete Katia Corda e dell’ideatore del progetto” Fragheterra” il fantasista, muralista e ora anche attore, Franco Mascia.
E mentre la Sardegna subiva per l’ennesima volta l’attacco incendiario da parte dei piromani, il cortometraggio “Fragheterra” partecipava al Vesuvius International Film Festival, ricevendo il 1° premio ex aequo con il Giappone, come miglior Film e miglior regia Femminile, contro ogni pregiudizio, alla nostra Katia Corda.
Ora vi invito a seguirmi nel mio articolo- intervista dedicato ai due personaggi che hanno dato origine alla suddetta opera cinematografica con la quale vogliono rendere omaggio alla Sardegna.
Gildo Motroni Deledda a Venezia c’è da poco, pochissimo. È al primo anno di economia e vive fra ponti, campielli e canali. Belli, sì, ma distanti. Troppo, forse, da un ragazzo sassarese di vent’anni che nella sua città è diventato grande e poi, col tempo, ragioniere. E soprattutto membro del circolo “Silvio Pellico”, una fucina cattolica di belle idee e di belle teste. È qui che incontra per la prima volta l’amico della vita, Remo Branca, con il quale si batterà per le cause più grandi e più nobili del Novecento.
A Milano il sole tramonta veloce ma nel nuorese ha altri colori.
Nino lo sa e gli mancano tanto.
Gli manca tutto, della sua terra, e non l’avrebbe mai lasciata se il lavoro, in città, fosse stato buono o almeno costante. Gli ha fatto un male cane andare via, da ragazzo, dalla Tonara in cui è nato nel 1933 e dal piccolo mondo che lo ha visto crescere mentre diventavano grandi il corpo e i pensieri, veri e grandi, che fanno disordine e tanto rumore.
Ma ha dovuto.