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Questa storia, per alcuni versi, inizia nel 1970. In realtà inizia prima, molto prima, alla fine degli anni Cinquanta, prima del turismo di massa e prima della Costa Smeralda. Ma una cosa è certa. Inizia in un punto preciso: la discesa che da Monte Altura conduce a Porto Rafael. Perché nessuno può resistere, tutt’ora, alla tentazione di fermarsi e lasciarsi trascinare da quel panorama. È una roba straordinaria, mozzafiato.
Circa venti giorni dopo la sagra del Girotonno, per l’esattezza durante la notte di San Giovanni Battista, che cade tra il 23 e il 24 giugno, a Carloforte si festeggiano due ricorrenze dal sapore antico: la promessa degli innamorati o giuramento di fedeltà, e l’elezione del compare e della comare, un patto indissolubile e sacro che pone il legame tra i contraenti un gradino sopra l’amicizia. Un tempo la promessa degli innamorati consisteva in un vero e proprio cerimoniale nel quale l’uomo donava alla donna alcuni chicchi di grano, simbolo di abbondanza, mentre questa stringeva il rosario, simbolo di fede.
Mi ero attardato più di quanto previsto, lasciandomi avvolgere dai profumi e i sapori e visitando quei mille luoghi favolosi di cui avevo solo un ricordo labile che profumava di casa. Ma, ora, tutto era un unico fermento, un solo organizzarsi e dire, un solo desiderio di partecipare.
Che , per alcuni aspetti, riguardava anche me. Era arrivato il suo tempo. Erano arrivati, finalmente, i giorni del Carnevale.