Volti, visioni e vicende. Artistiche, personali, desiderate. E, ancora, seconde vite e ricordi. Cose e volti. Eccola, Nulla Dies Sine Linea, la monumentale mostra che la Triennale di Milano dedica ad Antonio Marras e alla sua arte, in grado di realizzare mondi impossibili, di dare una seconda vita alle cose, di non farle morire. Dal 22 ottobre al 21 gennaio 2017, oltre cinquecento disegni, dipinti e installazioni raccontano di quell’emergenza artistica e creativa del Marras che mette a nudo la sua irrequieta necessità di trasferire su carta suggestioni, voci e i silenzi dei viaggi e del suo mondo.
Il titolo della mostra, curata da Francesca Alfano Miglietti, viene dalla famosa frase rivolta da Plinio il Vecchio al pittore Apelle che “Non lasciava passare giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea” e, su oltre 1.200 metri quadri conduce all’interno di un allestimento che diviene opera d’arte tra le opere d’arte, svelando aspetti inediti del genio creativo algherese in una esperienza totalizzante dove immergersi completamente. Nulla Dies Sine Linea è infatti una mostra sensoriale che sorprende e sconvolge fatta di tessuti e corpi, di materiali diversi e profumi. E di quell’universo di objet trouvé, tanto cari a Marras che rivivono nello spazio e nei ricordi personali di chi li osserva. E’ un mondo suggestivo e a tratti spregiudicato, ad andare in mostra a Milano, che racconta di arte e viaggi, di cinema, musica e incontri, di Sardegna ed Alghero in un sottile gioco di commistioni e intrecci come quelli con le due signore dell’arte, Carol Rama e Maria Lai.
Le installazioni, edite e inedite, si snodano tra porte, stanze e finestre, quasi a regalare al visitatore un momento di intimità artistica, avvolte da pareti dense di quadri incastonati da cornici rielaborate da Marras.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, non ci sono abiti realizzati dallo stilista. Nulla Dies Sine Linea è un viaggio nella creatività ancora più profonda che bussa e invade quelle stanze, create all'interno dell'allestimento, dalle quali spiare o farsi spiare, delle “Atmosphere rooms”, come le definisce la Miglietti, dove ritrovare ricordi di scuola e inquietudini, relazioni pericolose e sogni. La Sardegna è presente con una serie di particolari sussurrati, come il profumo inconfondibile dell' ous de buciaca, il pane all'anice algherese e nelle sonorità dei campanacci. Il tutto, in quel prezioso gioco di luci e ombre che racchiude una mostra da vivere con tutto il corpo, lasciandosi accarezzare da tessuti e suoni, in un percorso dove fine e inizio si inseguono dal momento dell’ingresso, passando sotto un letto e attraverso giacche e camicie, sino all’enigmatico sguardo finale di una sibilla senza tempo che ci osserva dopo il nostro aver provato ad essere, per una volta, l’insieme delle possibilità che abbiamo di essere un altro.
Videoservizio su
http://www.youtube.com/watch?v=wijdNZIswjM
Antonio Marras. Nulla Dies Sine Linea
A cura di Francesca Alfano Miglietti
Triennale di Milano, Viale Alemagna 6
Apertura al pubblico: 22 ottobre 2016 - 21 gennaio 2017
Da martedì a domenica, 10.30 - 20.30
www.triennale.org