Novembre 22, 2024

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    Arte e Cultura

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    E’ un giugno caldo, quello di Milano. Il Nonostante Marras è una piccola e fresca oasi di pace, immersa nel verde e incorniciata dal glicine in fiore. È qui che Efisio Rocco Marras, nuovo direttore creativo di I’M Isola Marras, ci viene incontro con un sorriso che sa di sorprese e novità.  I capi della sua prima collezione, pronti per la sfilata evento della Milano Moda Uomo, sono lì, davanti a noi, pronti a raccontare una storia fatta di viaggi, film e ricerca. “Lolita: luce dei miei occhi, fuoco dei miei lombi: la dovessi riassumere in una frase sceglierei questa per sintetizzare la collezione”- afferma Efisio. E in effetti, la giovane donna I’M Isola Marras, linea creata da Antonio Marras nel 2007, nella visione del nuovo creativo è una vera esplosione di innocente sensualità fatta di richiami leggeri e cambi di prospettiva per una nuova generazione che afferma con quell' I'M, Io Sono, la sua identità.

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    Alzi la mano chi, prendendo in mano i primi cellulari con la macchina fotografica integrata, ne vide un reale futuro. Chi, vedendo le prime stampe, sgranate, pixelate e deludenti, avrebbe pensato oggi, nel 2017, di non poter fare a meno di immortalare ogni istante con lo stesso strumento che avrebbe usato per interagire con i suoi contatti. Angelo Mereu, artigiano e fotografo dorgalese emigrato a Milano nel 1964, innamorato dell’analogico, mentre i suoi colleghi la snobbavano, guardò invece quella novità digitale con gli occhi di un artista innovativo, capace di leggere tra le righe e con una gran voglia di sperimentare.

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    Nulla dies sine linea. Così ci si riferiva al pittore Apelle che non lasciava passar giorno senza tratteggiare con il pennello qualche linea. E nessuno come Antonio Marras, genio artistico di sangue algherese, potrebbe meglio interpretare questa frase. Una vita, quella di Marras, di continue suggestioni e stimoli, di creazioni espresse e desiderate, di idee e tributi. Impossibile o quasi raccontarne le sfumature. In quel quasi c'è una mostra. Monumentale, densa, ricca di sfumature e sorprese che ha giocato, tra lo scorso autunno e questo inverno (ne abbiamo parlato qui, ndr), negli spazi della Triennale di Milano per accogliere, in un percorso sensoriale, opere, disegni e appunti del Marras che non ti aspetti.

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