Daniela Noli è la prima donna a ricoprire l'incarico di presidente dell’Ersu di Cagliari ed è vicepresidente dell’Associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario (Andisu) e coordinatore nazionale (sempre Andisu) della commissione Orientamento. Nel suo background una laurea in Pedagogia, un master I livello in criminologia clinica e psicologia giuridica e una specializzazione in Mediazione civile commerciale. E' iscritta al C.I.S.M.A.I. Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia ed è stata per tre anni assessore alle politiche giovanili nel Comune di Cagliari. Con lei parleremo prevalentemente di diritto allo studio e delle diverse tematiche che riguardano più da vicino gli studenti universitari dell’ateneo cagliaritano.
Partiamo
1.Cos’è L’Ersu?
È l'Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario, istituito con L.R. N. 37 del 1987, le cui finalità istituzionali consistono nel realizzare, in armonia con gli indirizzi della programmazione regionale ed in collaborazione con le Università, interventi per la promozione e l’accesso ai corsi universitari, o post-universitari e permettere il raggiungimento dei più alti gradi di istruzione e di preparazione professionale agli studenti più capaci e meritevoli, con incentivi economici, interventi di carattere sociale, orientamento verso Facoltà, istituti di istruzione superiore, corsi post-universitari ed è molto importante in quanto di riferimento diretto per gli studenti.
2. Quali servizi fondamentali offre allo studente?
Gli interventi più importanti per gli studenti sono le borse di studio, l'alloggio ed il servizio di ristorazione. Altre iniziative fondamentali consistono nell'erogazione di sussidi straordinari, per studenti che si trovino, a causa di situazioni eccezionalmente gravi, nella impossibilità di proseguire gli studi; il fitto casa, che consiste in un contributo riservato agli studenti che non riescono a beneficiare della borsa di studio e del posto alloggio messi a bando, utile per abbattere i costi sostenuti per spese di locazione in città. Un'attenzione particolare viene dedicata agli studenti con disabilità che oltre a beneficiare dei servizi citati, hanno a disposizione dei 'contributi studio' e per l’acquisto di ausili didattici, pasti a titolo gratuito, oltre al servizio di accompagnamento per la frequenza delle lezioni e per l’accesso alla mensa.
Dal 2010 inoltre abbiamo aperto le porte a tutti gli universitari ampliando le opportunità di informazione-formazione sulla base delle loro richieste, questo è stato possibile applicando l'esperienza personale e professionale sia nel campo dell'associazionismo che in quello amministrativo. Infatti ho riproposto la metodologia adottata quando ho ricoperto il ruolo di Assessore alle Politiche Giovanili nel Comune di Cagliari che consiste nel condividere le esperienze con gli studenti e confrontarsi per dare vita a nuove iniziative. E' così che, per citare un esempio, è nato il Progetto Student Jobs, patrocinato dalla presidenza della Regione e co-finanziato dall'Agenzia regionale per il Lavoro, grazie al quale abbiamo aperto uno sportello di informazione – al secondo piano della sede amministrativa dell’Ersu - che permette agli studenti di cogliere facilmente e celermente le opportunità di studio o lavoro (borse di studio e tirocini in Italia e all’Estero, per fare un esempio) anche attraverso una pagina sul social network Facebook che conta oltre 9 milioni di utenti in tutto il mondo. Questo progetto ci ha permesso inoltre di aprire altri servizi e spazi attrezzati per studenti, associazioni studentesche e comitati in tre piani del palazzo del Corso Vittorio Emanuele che fino ad un paio di anni fa erano chiusi ed inutilizzati. Di recente abbiamo inaugurato la sala Welcome Day, dotata di un internet point con postazioni per non udenti e non vedenti, dove gli studenti possono recarsi per studiare, fare ricerche o riunirsi, che stiamo inoltre dotando di due librerie, una di queste dedicata al book crossing. Vi è inoltre uno spazio destinato a corsi e seminari che teniamo con enti partner del progetto e che naturalmente sono destinati alla formazione e alla crescita degli studenti, dove anche le associazioni studentesche svolgono incontri di formazione e si confrontano sulle opportunità che l'UE offre loro con bandi specifici sui quali si lavora in sinergia.
Mi preme dire che, visto la crisi che sta attanagliando il diritto allo studio universitario a tutti i livelli, nazionale e regionale, sto cercando di coinvolgere i privati per riuscire ad attuare nuovi servizi che non sarebbe possibile concretizzare con le sole risorse del nostro Bilancio. Per la prima volta nella storia dell’Ente, un privato ha finanziato quest'anno tre borse di studio da mille euro ciascuna che andranno a beneficio di chi non ne ha potuto usufruire lo scorso anno accademico. È un piccolo passo, ma spero sia l'inizio di altre iniziative similari.
3.Cosa la rende fiera di questi anni di sua presidenza e cosa, invece, cambierebbe?
In questi anni ho lavorato pensando esclusivamente al bene degli studenti e rendendomi sempre disponibile, per supportarli e trovare soluzioni condivise ai tanti problemi che sorgono quotidianamente e devo dire che gli studenti hanno recepito il messaggio. Infatti da un'indagine condotta dall'Università degli Studi di Cagliari è emerso che l'istituzione in cui gli studenti confidano maggiormente è proprio l'Ersu, e tenuto conto che fino a qualche anno fa in tanti non sapevano nemmeno che esistesse un ente che tutela il diritto allo studio e che eroga contributi e servizi....direi che è una bella soddisfazione. Tutto quello che ho realizzato, è stato possibile grazie anche al prezioso supporto dei consigli di amministrazione che si sono succeduti in questi tre anni e con i quali abbiamo dato gambe alle richieste degli studenti, una fra tutte: l’assistenza sanitaria gratuita per i fuori sede, da sempre rivendicata ma mai attuata fino all’anno scorso.
Un altro obiettivo importante è il Campus universitario: un traguardo che mi ero prefissata di raggiungere quando sono arrivata all'Ersu e che ho condiviso con il CdA. Grazie alla Regione siamo riusciti a far ripartire un progetto fermo da oltre 10 anni, e con la collaborazione del Comune di Cagliari e dell'Università degli Studi di Cagliari siamo riusciti a pubblicare il bando in tempi celeri e a non perdere così finanziamenti importanti per la Sardegna e per gli studenti. I lavori del primo lotto sono stati aggiudicati nel mese di aprile e fra due anni dovrebbe potersi già vedere concretizzato un piccolo sogno con la realizzazione dei primi 240 posti letto e dei parcheggi, oltre ad un campo polisportivo e delle aree verdi che auspico diventino punto di incontro per tutti i giovani e non solo per gli studenti che alloggeranno nella struttura. Sorgeranno inoltre nuovi servizi quali: una biblioteca ed un archivio, una mensa da 350 posti, una palestra. Nel secondo lotto invece, che verrà appaltato successivamente, saranno costruiti altri 265 posti letto, sale studio, un teatro.
Sono inoltre fiera di aver sbloccato dopo 7 anni di fermo, l'ampliamento della mensa di via Trentino, che è passata con i recenti lavori di ristrutturazione da 105 posti a sedere a 184 e sta per essere riaperta, non appena il comune di Cagliari e la ASL termineranno l'iter delle verifiche amministrative.
Cosa cambierei? Sicuramente i tempi burocratici che non sempre ci permettono di dare risposte agli studenti in tempi equi, e i tagli ministeriali alle risorse. Ma il presidente dell’Ersu non ha, purtroppo, competenze in merito.
4.Una cosa che avrebbe voluto fare ed invece non ha fatto. (ci spieghi anche il perché)
Dipendesse esclusivamente da me, avrei voluto realizzare molte più iniziative 'con e per' i giovani studenti, fare progettazione comunitaria con un ufficio apposito per reperire risorse economiche all'UE (non avendo all'interno dell'Ersu le competenze specifiche ci stiamo appoggiando alle associazioni studentesche che hanno esperienza nel settore), consolidare ed ampliare la presenza dell’ente nel territorio regionale, soprattutto laddove sono decentrate alcune facoltà universitarie e servizi dell'Ente (ad Oristano e Nuoro, per esempio), ma per farlo occorrono risorse umane aggiuntive anche se per il prossimo A.A. ci stiamo attrezzando, ancora una volta, con le associazioni studentesche.
Avrei voluto concretizzare il sogno di avere una carta Ersu che oltre a servire per accedere ai nostri servizi e a quelli dell'Università, potesse essere al contempo un lasciapassare per le strutture comunali quali le biblioteche e i musei, per le iniziative artistico-culturali organizzate sul territorio regionale, una carta con la quale ricevere ed effettuare pagamenti e avere degli sconti per il trasporto urbano ed extra-urbano, nei negozi e nel settore della ristorazione. Ci sto lavorando da anni ma ancora non sono riuscita, forse è un progetto troppo ambizioso per via dei tanti partner che dovrebbero farne parte e dei costi cui si andrebbe incontro.
Non ho la bacchetta magica purtroppo e la burocrazia amministrativa, come già detto, è una 'barriera' a volte insormontabile così come lo è l'incapacità o la mancanza di abitudine a lavorare in sinergia e celermente per il conseguimento di obiettivi comuni.
L’importante comunque per me è concentrare le forze, creare collaborazioni e non perdere mai di vista il fine ultimo che consiste nel procurare benefici esclusivi ai nostri giovani che reputo protagonisti del presente, artefici del proprio destino nel futuro.
5.Cosa ne pensa del Campus diffuso?
L’Ersu ha fatto la sua parte per quanto riguarda il progetto di viale La Playa, che rischiava, se non realizzato, di mortificare le aspettative degli studenti. Ribadisco che così come è nei nostri progetti, diventerà un importantissimo luogo di aggregazione giovanile a due passi dal centro di Cagliari, diversamente da altre realtà europee, dove i Campus distano chilometri dalle città universitarie. Il campus diffuso, se ben concepito, può essere una soluzione aggiuntiva anche per quegli studenti che vengono in città per studiare e non beneficiano dei posti alloggio perché in mancanza dei requisiti di merito e reddito previsti dal bando di concorso, ma che comunque hanno diritto di studiare in città e trovare un posto dove dormire a costi calmierati. L'immissione però di studenti solo in certi quartieri deve essere studiata con serietà, se realtà come Urbino ci dicono che non può essere una o l’unica soluzione ideale, soprattutto nei mesi in cui gli studenti fanno rientro a casa e lasciano le case vuote al centro della città.
6.Quali sono le sue intenzioni in merito alla casa dello studente di via Roma?
Non è un mistero che la mia opinione sull’acquisto dell’hotel Moderno non sia del tutto positiva. All’epoca l’ente sborsò oltre 13 miliardi per una struttura che ancora oggi necessita di interventi ordinari e spesso straordinari di manutenzione che ci hanno costretto quest'A.A. a chiudere per ristrutturarla. La speranza è che si possa riaprire quanto prima, anche se grazie all’operosità dei nostri uffici siamo riusciti a trovare in tempo reale le soluzioni migliori per ospitare i borsisti nelle altre strutture dell’Ente. Una ristrutturazione straordinaria e definitiva restituirebbe agli studenti una casa che ha una posizione al centro della città comunque invidiabile, resta da vedere se i fondi attualmente nella disponibilità dell'Ersu sommati ai finanziamenti FAS che dovrebbero arrivare, saranno sufficienti per riportarla all'antico splendore.
7.Il caso della residenza di via Montesanto. Ha sbagliato in qualcosa l’Ersu?
Personalmente non ho potuto che attenermi alle indicazioni dell’Ufficio tecnico che ha presentato diverse relazioni al Cda, nelle quali evidenziava la necessità di interventi di carattere straordinario che non venivano effettuati da anni nella struttura e non più rinviabili. Il presidente dell’Ersu è un rappresentante politico che non può entrare nel merito di compiti e ruoli che attengono strettamente alla parte burocratica e amministrativa dell’Ente. La parte politica – quindi la sottoscritta - poteva soltanto sollecitare o cercare di gestire un imprevisto coinvolgendo gli studenti. La decisione di chiudere la casa dello studente è stata infatti presa dal Consiglio di amministrazione in seguito all’audizione dei rappresentanti della commissione alloggi, con i quali son state concordate le scelte più rispondenti alle esigenze degli studenti stessi, e si è resa necessaria per l’esecuzione dei lavori di demolizione dei pannelli esterni alla struttura, per cui era necessario, per motivi di sicurezza, l’assenza di persone all’interno.
8.Perché affidare la gestione della mensa ai privati e non gestirla, invece, in maniera diretta?
Il Consiglio di amministrazione per il prossimo appalto delle mense ha stabilito le linee di indirizzo che consistono nel fare della mensa di via Trentino, un'eccellenza grazie all'utilizzo dei nostri cuochi e del nostro personale. Internalizzare tutte le mense e i servizi annessi è impossibile per via dei costi molto più elevati che l'ente dovrebbe sostenere, e che non è in grado di sostenere, rispetto all'esternalizzazione.
9.Reputa sufficiente l'importo delle borse di studio? E sopratutto non è un po’ ingiusto che non vengano erogate all’inizio dell’anno?
L’anno scorso abbiamo stanziato 10 milioni 439,196 euro, di cui 1 milione 736 euro grazie ad una sana e virtuosa gestione di bilancio, che ha consentito di sopperire alla rilevante diminuzione del contributo ministeriale pari ad 1 milione 670 euro: i beneficiari sono stati il 72.74% contro la media nazionale del 66,8%. Per le borse di studio destinate agli studenti con disabilità l’Ersu ha stanziato 240 mila euro a totale carico del proprio bilancio, finanziando il 100% delle borse a totale carico del proprio bilancio. Quest’anno accademico è stato più impegnativo rispetto ai precedenti anni. Serve un impegno finanziario ministeriale adeguato volto a garantire la borsa di studio a tutti gli studenti aventi diritto, eliminando lo status di “idoneo non beneficiario” per mancanza di fondi attualmente esistente che pregiudica di fatto l’accesso al diritto allo studio previsto dalla Costituzione. Per la copertura del 100% degli idonei l’Ersu dovrebbe ricevere ulteriori 6 milioni di euro. Allo stato dei fatti il Governo nazionale ha tagliato ulteriormente i finanziamenti e con il recente Decreto Lgs. 68 del 2012 le assegnazioni statali saranno percentualmente suddivise in base all'ammontare della somma recepita attraverso la tassa regionale, che ricordiamo poteva essere suddivisa in scaglioni a partire da un minimo di € 120 fino ad un massimo di € 200. La Regione Sardegna, con una delibera dello scorso dicembre, ha deciso di tenere a 62 euro la tassa sul Dsu. Ridurre l'ammontare della tassa regionale, imposta dal Governo, è sicuramente lodevole, poiché le spese non graveranno sulle famiglie sarde di circa 20.000 studenti. Ma al contempo significa anche avere meno soldi a disposizione da destinare alle borse di studio per gli studenti idonei, in base ai requisiti di merito e reddito, e significa inoltre ampliare ulteriormente (purtroppo) la fascia dei cosiddetti idonei non beneficiari per carenza di risorse. A tal fine sarebbe auspicabile un’integrazione delle risorse da parte dello Stato e della Regione, ma sappiamo anche bene la crisi socio-economica che è in atto.
La laurea è sempre più diffusamente la conquista di una crescita culturale acquisita con merito e raggiunta con immenso sacrificio economico da parte delle famiglie sarde. La speranza, a nome di tutti quei giovani che combattono faticosamente ogni giorno per quel diritto che appare sempre più flebile ai loro occhi, è quello che il Governo garantisca finalmente risorse maggiori a favore dell’Istruzione universitaria così come accade in altri Paesi europei.
Per quanto riguarda poi l'erogazione delle borse non avviene all'inizio dell'Anno Accademico per il semplice motivo che vanno prima verificate le immatricolazioni e comunque il pagamento avviene entro il mese di dicembre.
10.Un messaggio che vuol mandare agli studenti dell’ateneo cagliaritano.
Non perdere la speranza e la fiducia nello studio. Reagire alle difficoltà con tenacia e volontà nel perseguire i propri obiettivi, non soccombere di fronte a chi dovrebbe garantire il diritto allo studio e di fatto lo sta facendo ridiventare un privilegio per pochi. L'istruzione è un diritto. Non sottovalutare l'importanza di possedere una cultura, perché essa aiuta a comprendere meglio se stessi e le proprie esigenze, accresce le competenze e quindi anche la possibilità di entrare nel mondo del lavoro con creatività ed elasticità, doti che in un settore sempre più competitivo come quello lavorativo fanno davvero la differenza.
Ultimo, ma non per questo meno importante: La libertà è quanto di più caro si possa avere, ma per ottenerla bisogna saper investire su se stessi per diventare cittadini consapevoli, protagonisti del proprio presente e fautori del proprio futuro.
Simone Tatti