Presentato a Cagliari gli Amici di Freddy, un film crudo, uno spaccato su una realtà tutta cagliaritana sconosciuta ai più. Gli Amici di Freddy, una produzione completamente made in Sardegna, è un prodotto cinematografico particolare tutto da osservare e capire.
Il film tratto da una commedia scritta da Bepi Vigna, ispirato ad una storia vera, è stato girato a Cagliari tra Sa Scaffa ed Is Mirrionis, una pellicola di meno di un'ora che narra l'ordinaria quotidianità di una malavita a metà tra il traffico di armi, di droga e la delinquenza di periferia.
Da tempo in produzione Gli Amici di Freddy era salito alla ribalta delle cronache isolane per la sua visione vietata ai minori di 14 anni “l’ambientazione negativa e truculenta in ogni ambito e in quasi tutte le scene, (…) il modo di esprimersi inaccettabilmente violento volgare e minaccioso…”, come si legge nel verbale della commissione del Ministero per i Beni Culturali ministeriale per il visto sulla censura. Una Cagliari di periferia tra miseria sociale e povertà, quella vera, quella morale oltre che economica per un film tutto da scoprire. Tra gli attori di Amici di Freddy Pietro Mereu, nella veste di Carmine, un balordo di periferia che vive di spaccio ed altri piccoli ingaggi tipici della malavita, maldestro e non troppo coraggioso rappresenta un personaggio dei sobborghi urbani.
Pietro Mereu, regista ogliastrino, per la prima volta passa al di là della macchina da presa. Mereu, eclettico e creativo, è noto ai più per il documentario di denuncia “Disoccupato in affitto” distribuito al cinema nel 2012.
Il regista sardo è un creativo a tutto tondo, profondo osservatore delle tante problematiche sociali ha colto dalla partecipazione al film Gli Amici di Freddi nuovi spunti.
L'esperienza di attore è per Pietro Mereu il momento per conoscere un'altra realtà sociale quella dei sobborghi urbani di Cagliari dove la delinquenza e la malavita locale si muovono con scaltrezza ed agilità. Ed è qui proprio sul set improvvisato allestito nei pressi de Sa Scaffa che Mereu ha l'occasione di percepire qualcosa tra ex detenuti e gli “ultimi”, quel qualcosa che l'occhio attento del documentarista ha scelto di narrare. E' nato così un nuovo documentario Il Clan dei Ricciai, prodotto da Drive Production Company di Nicolas Vaporidis, Matteo Branciamore e Primo Reggiani.
Il Clan dei Ricciai è uno spaccato di una realtà cagliaritana sconosciuta ai più, protagonisti uomini che hanno vissuto esperienze intense come quella detentiva, persone che ancora oggi rispettano una sorta di codice etico con valori che sembrano essere scomparsi. Un documentario che sarà tutto da vedere.