Ebbene sì, io c’ero sabato sera a San Siro a tifare Cagliari, in silenzio, nel settore dei milanisti, ma con la maglietta dei 4 Mori. Tifo per questa squadra da quando avevo 8 anni, dai tempi di Gigi Riva. Questa squadra mi ha forgiato, mi ha insegnato a soffrire e a resistere, in silenzio, aspettando quel maledetto fischio finale. Vivo a Milano da più di 40 anni e amo questa città. Ma, quando ho sentito quelle parole, volutamente e gravemente offensive, di superficiale derisione verso un popolo e verso il mondo dei pastori, ho pensato: quanta strada c’è ancora davanti, quanta strada devi ancora fare Milano. Quei cori hanno offeso prima di tutto Milano. In quei canti di penosa ignoranza ho scorto l’idea della città evoluta che guarda dall’alto i poveretti che combattono in campagna. Ma ho scorto soprattutto la diffusa e drammatica ignoranza di un tifo malato che non conosce l’illimitata bellezza che appartiene al mondo dei pastori.
Allora, cari amici milanisti tenetevi (se ci riuscite) questa seria A lurida e superficiale, noi ci accontentiamo delle serie minori. E mai offenderemo i contadini che con dignità presidiano la Val Serina o la bassa bresciana, rientrando a tarda sera con gli scarponi sporchi di letame e di fatica.
Antonello Menne