Tempo di vacanze e di turisti che popolano ogni angolo dell’isola portando nuova linfa alla nostra economia. Sebbene la stagione estiva sia partita agonizzante a causa del maltempo, della crisi che ci investe da anni o del caro trasporti, l’aumento numerico di persone che trafficano nel nostro territorio potrebbe sollevare problemi relativi alla gestione delle presenze nelle strutture ospedaliere ed allungare i tempi di attesa nei pronto soccorso, i quali già a monte nell’arco di tutto l’anno mostrano segni di sofferenza derivanti dalle innumerevoli richieste da parte dei pazienti e che soprattutto in questo periodo tendono ad acutizzarsi sino a provocare un vero e proprio intasamento dei servizi.
ATTENTI ALLE CODE. A confermare questa tesi i dati di accesso alle strutture nelle diverse province, in particolare nei territori intorno ad Olbia e Oristano dove si registra un’intensificazione notevole delle prestazioni rispetto allo scorso anno. Solamente la struttura olbiese ha registrato a partire da gennaio fino al 14 luglio scorso 19.307 accessi, con un incremento dell’8,12% rispetto al 2013 di cui l’1% è registrato con codice rosso, il 32% giallo, IL 61% verde, il 7% bianco. Il bilancio dell’attività nelle strutture di Oristano, Bosa e Ghilarza mostra 34mila interventi nel 2013 di cui nel 77% dei casi sarebbero codici verdi o bianchi, cioè i casi meno gravi. Sembrerebbe dunque che i cittadini preferiscano recarsi nelle strutture ospedaliere d’emergenza principalmente per problematiche comuni e nel periodo estivo ci si potrebbe imbattere in code chilometriche per punture di zanzara, riccio o medusa o per piccole escoriazioni che potrebbero essere risolte dal medico di famiglia, dalle guardie mediche e guardie turistiche.
PERSONALE MEDICO INSUFFICIENTE. Tutto abbastanza ordinario se non fosse che le nostre strutture presentano staff medici ridotti all’osso dalle varie riforme e sebbene nel periodo estivo il personale venga potenziato dall’arrivo di altri specialisti, alle volte risulta comunque insufficiente intervenire in tempi ragionevoli e al meglio, con il risultato di mandare in tilt la macchina organizzativa, rallentare le prestazioni più urgenti e al contempo incrementare i costi. A tal proposito il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato recentemente una deroga inserita nel decreto “sblocca Italia” ed arrivata sul tavolo di Palazzo Chigi a metà luglio, secondo cui nei prossimi tre anni ci sarà un taglio dei posti letto e della spesa sanitaria privata in Sardegna come misura “salvavita” del nuovo ospedale di Olbia nella struttura dell’ex San Raffaele.
MAGGIORE COMUNICAZIONE AIUTA. Le decisioni prese dalla Regione e dal Governo forse potrebbero spingere le persone a porre maggiore attenzione e prendere coscienza del fatto che recarsi in una struttura d’emergenza per problemi blandi risolvibili non solo può far perdere tempo e destabilizzare il personale o chi è in vacanza in questo periodo, ma allo stesso tempo può limitare le misure di assistenza su casi ben più gravi dalla routine. Una modalità efficace di intervento potrebbe per esempio essere quella di attuare una chiara comunicazione tra cittadini e strutture ospedaliere, un’educazione alla prevenzione in diversi settori (scuole, campi estivi, associazioni) oppure attraverso una equa riorganizzazione della sanità.
PRONTO SOCCORSO ON LINE. E’ inoltre disponibile, per chi ancora non lo conoscesse, il Monitor Pronto Soccorso il quale permette di consultare in tempo reale lo stato di affollamento delle strutture di pronto intervento distribuite in tutto il territorio sardo; si possono visualizzare sulla mappa una serie di informazioni relative sia alla posizione delle strutture più vicine sia al numero di pazienti in visita, numero di pazienti in arrivo dal 118, numero di pazienti in attesa tutti suddivisi per codice colore.
Natascia Talloru