Noi di FocuSardegna dal 2013 promuoviamo la ricerca di nuove visioni, di nuove idee di fruizione del patrimonio culturale.
Siamo dunque entusiasti e orgogliosi di sostenere e supportare la Rete Nazionale dei Castelli che domani farà tappa al Castello Aymerich nel Parco di Laconi, con un evento esperienziale ‘PATRIMONI RIVELATI - Sperimentazioni per un’accessibilità ampliata e la creazione di un’idea di patrimonio per tutti’, un’iniziativa dal valore etico e sociale inestimabile facente parte delle Giornate Europee del Patrimonio 2021 e che siamo certi possa rappresentare un primo passo verso la creazione di un sapere condiviso e alla portata di tutti.
Quanto è accessibile il nostro patrimonio culturale? E quanto lo sono le strutture fortificate? E’ a questi interrogativi e alla necessità di costruire una nuova fruizione dei beni culturali che l’Istituto Italiano dei Castelli, Onlus a carattere scientifico fondata nel 1964 a Milano da Piero Gazzola, dedica la 22esima edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli.
L’evento, che tutti gli anni mira a una riscoperta attiva del patrimonio, quest’anno ha fatto suo lo slogan “Un patrimonio per tutti”, proposto dalle Giornate Europee del Patrimonio, invitando a una presa di consapevolezza rispetto al tema dell’accessibilità e dell’inclusività. La sezione Sardegna dell’Istituto risponde con una giornata esperienziale interamente dedicata alla promozione e alla scoperta delle diverse modalità con cui vivere le bellezze culturali.
L’appuntamento è per domenica 26 settembre, in uno dei borghi più belli d’Italia, Laconi che con il suo parco monumentale, l’Aymerich, si prepara ad accogliere iniziative di carattere scientifico, divulgativo e ricreativo strutturate con diversi livelli di accessibilità motoria, sensoriale e linguistica.
La giornata è resa possibile grazie al coinvolgimento del Cagliari Accessibility Lab, dell'Agenzia FORESTAS, proprietaria del Parco, del Comune di Laconi, del Museo Menhir e del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele di Cagliari, con cui da tempo la Sezione Sardegna porta avanti una bellissima collaborazione nell'ambito del progetto PCTO e delle principali realtà sarde impegnate nell’ambito dell’accessibilità e intervenute in occasione della conferenza stampa tenutasi venerdì 24 settembre nell’auditorium del Convitto di Cagliari e in streaming web.
'Abbiamo fortemente voluto che questa giornata venisse strutturata secondo una nuova logica, in linea con l’idea di una società più inclusiva – spiega Donatella Rita Fiorino, Presidente della Sezione Sardegna dell’Istituto Italiano dei Castelli - crediamo che una nuova idea di patrimonio accessibile sia possibile solo attraverso il dialogo e il confronto con le associazioni impegnate sul territorio. La Sardegna ha una ricchezza di grande pregio che merita di essere scoperta, ammirata e promossa in maniera completamente inclusiva. Ci piacerebbe che questo fosse il primo passo di un percorso più strutturato e che ogni giornata nazionale dei castelli possa avere lo stesso spirito'.
Quella del 26 settembre sarà una giornata che vedrà nel parco Aymerich le prime sperimentazioni dedicate al tema dell’accessibilità su più livelli.
Per far questo, i volontari e il personale specializzato coinvolto dalle associazioni, con competenza e professionalità, affiancherà i ragazzi del Convitto nelle attività di accoglienza e presentazione del sito ai visitatori.
Tra le azioni si segnala l'interpretariato nella lingua dei segni italiana LIS grazie alla collaborazione dell'interprete professionista Luciana Ledda e della FAND, il laboratorio emozionale con i testi di Marcello Atzeni, quello sensoriale e quello di sperimentazione dell'accessibilità fisica del parco, con momenti di interviste e di documentazione audiovisiva dei momenti più significativi delle attività, perfettamente nello spirito del “patrimonio per tutti”.
Preziosa la collaborazione con il Cagliari Accessibility Lab, nona sede nazionale attiva nel creare, con i dieci dipartimenti universitari coinvolti, un approccio interdisciplinare per rendere il patrimonio accessibile da un punto di vista fisico, cognitivo e sensoriale.
Quello del 26 settembre è il primo evento pubblico dove, come ha sottolineato la Direttrice Caterina Giannattasio, “è importante essere in tanti per sensibilizzare, insieme su un tema dall’imprescindibile valore etico. Sarà una esperienza che arricchirà tutti noi, traendo beneficio dal confronto e portando a una nuova visione del patrimonio”.
Il tema del nuovo sguardo sul patrimonio che vada a considerare sia le disabilità permanenti che quelle temporanee, sia fisiche che cognitive ma, anche, le necessità di una famiglia con un passeggino, è stato rimarcato anche dal Direttore del Sistema Museale di Laconi, Giorgio Murru: “bisogna sempre porsi il problema dell’accessibilità e ricercare delle soluzioni condivise, come abbiamo lavorato al restauro del Menhir Museum di Laconi”.
Laconi si fa, dunque, portavoce di un’accessibilità universale che si pone domande e cerca soluzioni condivise. Impegno rimarcato da Carmelo Addaris della A.R.C.A.D.I.A Sardegna e da Nicola Grandesso Silvestri, dell’A.S.A.P., Associazione Sarda Paraplegici. Per quest'ultimo, il suo primo ricordo del parco di Laconi è “di quando ancora camminavo e per questo, sono entusiasta di rivederlo ora, sapendo che una meta di rara bellezza viene così restituita alla comunità tutta. Il fatto di rendere accessibile un luogo con un interesse archeologico e naturalistico rappresenta un valore aggiunto infinito, la giusta strada verso l’inclusione sociale”.
Forte curiosità ed entusiasmo anche da parte di Alfio Uda di Sardegna Accessibile, realtà impegnata nella mappatura e nella sensibilizzazione verso l’abbattimento delle barriere architettoniche che, con l’occasione di testare l’accessibilità del parco auspica sia d’esempio ad altre realtà turistiche della Sardegna come il museo deleddiano e il Redentore, a Nùoro.
'Cerchiamo di sensibilizzare il più possibile affinché l’accessibilità diventi la normalità non l’eccezione'. Il dialogo sul tema è, dunque, appena iniziato e vuole creare una normalità diffusa e universale dove non diventa più necessario chiedere la possibilità di accedere a un luogo.
"Basta sentirci ghettizzati, basta chiedere io posso? Ma per me c’è possibilità? Non è questa la realtà del 21esimo secolo. Tutto deve essere accessibile a tutti, siamo tutti parte di uno stesso contesto – ha commentato Stefano Marroccu che, insieme alla moglie Sonia Peddio ha fondato il primo parco montano accessibile della Sardegna, a Desulo e ha da subito appoggiato il progetto della Sezione Sardegna dell’Istituto Italiano dei Castelli.
Appuntamento, dunque per domenica 26 settembre per il primo percorso di un nuovo pensiero dell’accessibilità che vuol diventare realtà facendo sentire realmente tutte le persone parte di un contesto.
L’Istituto Italiano dei Castelli
L'Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale senza scopo di lucro, nata nel 1964 su iniziativa di Pietro Gazzola ed eretta in Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel 1991. Oggi si è eretto in ONLUS. È associato a un organismo europeo patrocinato dell'Unesco, l'Internationales Burgen Institut, ora Europa Nostra-Internationales Burgen Institut.
L’Istituto è personalità giuridica dal 1991 – D.P.R. 31.01.1991 – registrato alla Corte dei conti il 16 .04.1991, registro n.11 Beni culturali, foglio n.113. La sede legale dell'Istituto è in Castel Sant'Angelo, Roma.
L'organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali, cui fanno capo Delegazioni provinciali. Sezioni e Delegazioni, autonome nell'attività nel loro ambito, rispondono nelle linee generali a un Consiglio Direttivo; l'attività di studio e di ricerca è coordinata da un apposito Consiglio Scientifico.
Gli scopi dell'Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell'architettura fortificata. Esso si occupa infatti di tutte quelle architetture - torri, castelli, caseforti, città fortificate, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così via - nate per esigenze difensive.
Queste architetture sono esposte a un grande pericolo, perché tutte hanno perso la loro originaria funzione. Infatti una chiesa o un palazzo, pur se antichi, possono essere utilizzati ancora oggi, con alcuni accorgimenti, per gli stessi scopi per cui sono nati. Vi si può cioè sentir messa, o abitare. Ma un edificio nato cinque o seicento anni con funzioni militari non può essere utilizzato oggi per fare la guerra. O lo si abbatte o, se si vuole mantenerlo in virtù del suo valore storico o artistico, bisogna inventargli un'altra, diversa funzione: funzione che dev'essere compatibile con le strutture e la vocazione del monumento e tale da garantire la re-immissione dell'edificio nella vita attuale. Tale edificio va cioè, come si usa dire, «rivitalizzato»: condizione indispensabile perché riceva le cure e la manutenzione che ne garantiscono la sopravvivenza.
L'Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmente su quattro fronti:
- Lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumenti fortificati
- La loro salvaguardia e conservazione
- L'inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo della vita moderna
- La sensibilizzazione scientifica e turistica dell'opinione pubblica
http://www.istitutoitalianocastelli.it
Il parco Aymerich
ll Parco Aymerich di Laconi, il più grande parco urbano della Sardegna, può essere considerato un museo naturale. Esso sorge alle spalle dell’antico palazzo degli Aymerich, feudatari del paese fino al XIX secolo. Il parco si estende per 24 ettari, dal paese fino all’altopiano di Laconi.
E’ un vero e proprio giardino botanico, realizzato nel 1830 dal Marchese Ignazio Aymerich, senatore del regno d’Italia e appassionato collezionista di piante esotiche che, tuttora, crescono indisturbate lungo una rete di sentieri punteggiati dalle macchie bianche delle rocce calcaree e da numerose sorgenti e cascate tra le quali si cita, a titolo di esempio, la Cascata Maggiore; l’acqua, infatti, è uno degli elementi più importanti del parco. L’area si caratterizza, non solo, per la presenza dei lecci, dei corbezzoli, del pino della corsica, del pino laricio e dei platani, ma anche per la presenza dell’imponente cedro del libano e delle suggestive rovine del castello medievale di Laconi, costruito nel 1053. Il castello presenta una sala principale dove è possibile vedere alcune sedute in pietra ed una bellissima finestra gotica che offre un panorama del villaggio sottostante e, in lontananza, la Marmilla con l’altopiano della Giara.
Il Parco Aymerich è il luogo ideale per passeggiare e magari trascorrere l’intera giornata con la famiglia. Dal 1991, con l’allora Azienda Foreste Demaniali di Nuoro e, successivamente, l’Ente Foreste della Sardegna e ora l'Agenzia Forestas, viene garantita la gestione e la salvaguardia di questo straordinario bene demaniale.
l Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna è ospitato negli spazi di Palazzo Aymerich, ultima dimora dei marchesi di Laconi. L'edificio, progettato nell'Ottocento dall'architetto Gaetano Cima, si trova al centro del paese, davanti al palazzo municipale. Costruito in perfetto stile neoclassico, si sviluppa su tre livelli scanditi da numerose finestre ed eleganti balconcini. Le ampie stanze del palazzo sono abbellite da preziose carte da parati.
Il percorso museale, allestito con testimonianze di straordinario interesse scientifico, si articola attualmente in 11 sale distribuite tra il piano terra ed il secondo piano del Palazzo Aymerich: dieci sale sono dedicate ai menhir ed alla grande statuaria antropomorfa preistorica della Sardegna centro-meridionale (areali del Sarcidano, Grighine e Mandrolisai), l'undicesima, "la galleria" affacciata sulla grande corte interna, ospita invece reperti di cultura materiale rinvenuti in contesti funerari megalitici laconesi.
Cagliari Accessibility Lab
Il Centro interdipartimentale Cagliari Accessibility Lab Accessibilità fisica e cognitiva nasce a Cagliari con Decreto Rettoriale del 4 Marzo 2020, su iniziativa dei dipartimenti di Ingegneria civile, ambientale e architettura, Ingegneria elettrica ed elettronica, Scienze politiche e sociali, Scienze economiche ed aziendali, Lettere, lingue e beni culturali, Scienze mediche e sanità pubblica, Giurisprudenza, Pedagogia, filosofia, psicologia, Matematica e informatica, Scienze biomediche.
Gli Accessibility Lab costituiscono una rete di laboratori e centri di ricerca italiani che, con declinazioni diverse, affrontano il tema dell’accessibilità per definirne e promuoverne una nuova cultura, sottolineandone il valore per il benessere della persona e della società tutta, nonché il ruolo di potenziale risorsa. Attualmente, gli Accessibility Lab hanno sede presso le Università di Brescia, Firenze, Napoli, Reggio Calabria, Trieste, Venezia, e il Politecnico di Torino.
I dieci dipartimenti componenti il Cagliari Accessibility Lab collaborano per lo svolgimento di un’azione integrata e interdisciplinare sul tema dell’accessibilità, in particolare quelle fisica e cognitiva, intendendo per quest’ultima la possibilità per le persone di comprendere i luoghi.
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 ha introdotto una nuova concezione nella modalità d’intervento sul tema dell’accessibilità, al fine di favorire l’ideazione e l’implementazione di interventi che, da una modalità settoriale e speciale, approdino ad un approccio globale per la costruzione di una società pienamente inclusiva e di un ambiente a misura di tutti. La disabilità acquisisce un significato trasversale, non limitato alle sole difficoltà motorie e sensoriali, ma comprendente anche quanti hanno minorazioni mentali o intellettuali, i quali, in interazione con varie barriere, possono essere impediti della loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri.
Il Centro interdipartimentale Cagliari Accessibility Lab - Accessibilità fisica e cognitiva ha l’obiettivo di favorire le condizioni per una vita indipendente per le persone con disabilità, attraverso lo studio, la ricerca e la sperimentazione di misure e strategie che diano la possibilità di vivere la propria vita come qualunque altra persona. In questo contesto, il Cagliari Accessibility Lab intende svolgere attività di ricerca e didattica, attraverso seminari e convegni, progetti di formazione e ricerca, pubblicazioni, con un approccio interdisciplinare, allo scopo di poter prendere in esame il maggior numero degli aspetti relativi al tema dell’accessibilità. Il destinatario di queste azioni non è solo il mondo accademico ma tutta la Società, per contribuire al suo sviluppo sociale, culturale ed economico.