‘Medicina, magia, devozione e superstizione in Sardegna’, questo il titolo dell’ultimo libro di Alessandra Derriu nato dal progetto ‘FocuSardegna a più voci’ all’interno del quale la storica, archivista, scrittrice e docente di Alghero ha tracciato per il nostro giornale un itinerario di storie, leggende e racconti tra sacro e profano.
In questo piccolo compendio, pubblicato da Albatros Edizioni nella Collana Nuove voci, con la prefazione di Barbara Alberti, è racchiusa l’essenza della terra sarda: tra leggende e religiosità, l’autrice ci racconta il legame che unisce la magia, la medicina, la stregoneria e la devozione. Distinguendo tra medicina magica e medicina sacra, viene intrapreso un viaggio che ci riporta indietro nel tempo, nella conoscenza delle antiche usanze che sono rimaste racchiuse in Sardegna: l’isola è come un microcosmo e attraverso lo studio del suo passato e dei suoi usi tradizionali si può arrivare a capire come, ad esempio, la predizione del futuro, insita in queste pratiche, fosse cura e speranza insieme.
Un affascinante percorso tra medicina e magia con uno sguardo all’archeologia. Dalla devozione alla superstizione, cerimonie e rituali antichissimi che sono arrivati ai nostri giorni ci aiutano a capire la nostra storia, chi eravamo e chi siamo oggi e ci raccontano l’uso della parola, la previsione del futuro, la cura del corpo e dell’anima, l'amore e la morte. E ancora, la simbologia dei nodi, del fuoco, del sangue e del vino, dell’acqua, delle erbe e del grano.
'Medicina e scienza sembrano non avere legami con la magia – afferma l’autrice – e tanto meno con devozione e superstizioni. Ma la medicina anticamente era cura del corpo e dello spirito, i rimedi per i mali della vita erano accompagnati dalla preghiera e questi riguardavano la salute, ma anche la sofferenza, la sfortuna, i sentimenti. Per la guarigione era necessaria l’intercessione, delle Divinità o di Dio, dei Santi, degli spiriti, del sacerdote o del medium, dunque era necessario un ponte attraverso il sacro .
La medicina era in realtà per certi versi ‘magica’, attingeva dalla religiosità ma anche da antiche credenze. Questi aspetti si intrecciano nel mio libro dove racconto tutto ciò che è emerso dalla mia attività di studio e ricerca sul campo delle pratiche di cura cosiddette ‘non ufficiali’, andando a indagare sulle loro origini, ricercate e condannate’.
La medicina tradizionale era inizialmente legata al culto, alla magia, al misticismo e ad ancestrali credenze. In passato più che adesso, ma in certi casi ancora oggi, le pratiche di guarigione avevano due anime: una razionale e l’altra sacra, informale e magica, che nel tempo è stata definita ‘superstiziosa’ e ‘popolare’.
La prima è la medicina come si intende nell’accezione comune, fatta di conoscenze sul corpo, sulle proprietà delle piante, da cui conseguentemente sono nate numerose medicine di sintesi e la maggior parte delle terapie utilizzate ora nella medicina ufficiale; la seconda si basa su aspetti che vanno oltre il corpo, che si indirizzano sul concetto di anima e cioè nel rapporto tra il trascendente e il divino.
Queste due visioni hanno convissuto e convivono tuttora, si pensi alle abluzioni rituali nelle sorgenti e nelle fonti sacre del mondo antico o ai culti preistorici e ai pozzi sacri nuragici dove, come in numerose altre civiltà, l’acqua era adorata e divinizzata, l’acqua era fonte di vita ma era anche terapeutica, curativa; così nel Cristianesimo l’acqua del battesimo purifica e cancella il peccato originale. Dal culto dell’acqua ai pellegrinaggi moderni verso i luoghi della guarigione miracolosa, come ad esempio Lourdes, ritorna il concetto di salvezza legata al culto, di devozione e cura, di medicina sacra. Ovviamente con il progresso della scienza moderna le due figure, del medico e del sacerdote, sono andate progressivamente a differenziarsi ma permane il legame originario rivolto alla cura.
In particolare le donne, custodi dei riti della fertilità della Preistoria, sono state e sono tuttora testimoni di antiche conoscenze perché hanno il potere della vita e della morte,così come il farmaco può essere cura ma diventare veleno, ciò che dà la vita può al contempo concluderla e soprattutto chi aiuta la vita può anche decretarne la fine. Una ‘Medichessa’, o per dirla con termini antichi una ‘Sacerdotessa’, può essere levatrice, curatrice ma anche un’infanticida’. Le donne con il potere della fertilità e della creazione sono per natura sacre, vicino alle Dee e alle Sante, generatrici e conservatrici di vita in diversi modi come la Madre Terra e come la Vergine Maria. Hanno poi il potere della cura, della comprensione, del presente e del futuro, dell’ascolto, della saggezza e della preghiera.
Un lavoro, questo della ricercatrice Alessandra Derriu, frutto di parecchio studio e dedizione nei confronti delle cure sacre e antropologiche che certamente non mancherà di lasciare un segno indelebile nell’ambito della cultura tradizionale della Sardegna.
Alessandra Derriu (Alghero, 1979)
Storica, archivista, scrittrice, docente di materie letterarie. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Sassari, specializzata a Roma alla Scuola di Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano e presso la Scuola di Archivistica dell’Archivio di Stato di Cagliari. Abilitata per l’insegnamento delle discipline di Italiano, Storia e Geografia. Ha lavorato per il Comune di Alghero, l’Archivio della famiglia Simon-Guillot, la Diocesi di Alghero-Bosa e l’Archivio di Stato di Nuoro. Titolare di una borsa di ricerca della Regione Sardegna, presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari. Ha svolto attività di indagine in storia medievale della Sardegna, in particolare sull’amministrazione della giustizia nella Sardegna catalano-aragonese ed i processi per stregoneria e superstizione. Ultimi lavori Il tribunale dell’Inquisizione di Alghero. Storie di donne e di uomini attraverso documenti inediti del XVIII secolo, 2015 (Edicions de L’Alguer). Magia e stregoneria dal Logudoro alla Barbagia. Le denunce dell’Inquisizione vescovile settecentesca nella diocesi di Alghero, 2016 (Edicions de L’Alguer). Maura, l’indovina di Orotelli. Streghe nella Sardegna del ‘700, 2018 (Nemapress Edizioni). L' eredità di Angela. Magia e stregoneria in Sardegna tra '800 e '900, 2020 (Nemapress Edizioni), Magia Sardegna. Storie tra '800 e '900, 2023. (Nemapress Edizioni). Collabora con diverse riviste internazionali e nazionali.
Foto credits Studio 5 Alghero