Parlare di Sardegna trasversalmente tramite la narrazione della giovane protagonista, Alma Doria, che proviene dal Brasile, di padre originario di Castelsardo, è il leit motiv delle due pubblicazioni di Paola Tola, sarda trapiantata a Roma, dove si è laureata in Filosofia e in Scienza della Formazione, è insegnante di lettere.
I libri di Paola, scritti in rapida successione, “Alla ricerca dell’anima” (2019) e “I venti del cuore” (2020), raffigurano in un’esposizione semplice e veloce che si dispone sui ricordi del passato e il presente tutto da vivere in un ambiente prettamente isolano tutto da svestire. Al di là dell’indagine storica improntata alla conoscenza indispensabile ai suoi intenti, la giovane Alma introduce intimi tasselli fondamentali nel suo collage intimistico che la trascina in un viaggio della bellezza al fine di apprezzare la Sardegna sin dal suo primo impatto.
La curiosità e l’affetto per l’isola, la proietta in Sardegna sulle tracce e la memoria del padre.
Le origini argute di lavorare per una tesi di laurea la portano a scoprire risvolti celati di un territorio che presto diventa il punto focale delle sue motivazioni più interiori, oltre a quelle sentimentali. La conoscenza di Martina, la nonna paterna, scrigno infinito di menti antiche e racconti presenti, la lega per sempre ad una terra soltanto immaginata ma capace di turbarle l’anima.
Alma sceglie il titolo della sua tesi “La storia dei Doria, tra realtà e mistero”, che discute a Porto Alegre nelle fasi iniziali del secondo racconto.
Paola Tola ha elaborato questo suo primo romanzo mossa dal grande desiderio tipico di rammentare la sua terra d’origine. Ha trovato il modo di dare un taglio romanzato, attraverso le vicende della giovane Alma, sulle impronte della leggenda di Castel Doria e sul riverbero storico di un racconto di Grazia Deledda che ha implicato la giovane sardo-brasiliana.
E poi, trait d’union tra le due pubblicazioni, oltre al ritorno in Sardegna, anche la conoscenza e l’amore travolgente per Pietro un giovane del luogo, che incarna l’uomo mediterraneo, dalla bellezza scultorea e dai valori familiari illimitati. Pietro, esperto del luogo dell’Anglona, dove si srotola la storia riferita, diviene dal principio una guida, sempre disponibile nei suoi riguardi. Ed Alma sfrutta più di una occasione per dar linfa al suo sapere attraverso l’acquisizione mnemonica di una terra con i suoi antichi monumenti e le sue leggende, procacciando la sensazione di vivere in un altro tempo, tra sogno e realtà, magia e mistero
Questa narrazione, come scrive Paola Tola nelle note finali, è la storia della sua vita intrinsecamente legata alla storia di Alma. “Quando ha iniziato a scrivere questo romanzo – evidenzia Paola - mai avrei pensato di dover spartire con il suo personaggio così tante cose. E nel bel mezzo di questo romanzo, mi sono trovata a dover condividere con la mia protagonista più di quanto avessi mai immaginato. Ho sentito il suo dolore, perché ora era anche il mio. Io ero in balia della sua storia e non potevo che accogliere tutte le sue emozioni, quelle fatte da un ritorno di ricordi, un ritorno alle origini, in una terra intrisa di memoria familiare.”
E poi c’è il ricordo forte e struggente del padre, prematuramente scomparso, punto di riferimento energico in ambito familiare dell’autrice.
La seconda pubblicazione “I venti del cuore” è di fatto il proseguimento de ”Alla ricerca dell’anima”. La giovane Alma dopo avere brillantemente discusso la tesi per la gioia immensa della mamma brasiliana e dopo aver ricevuto la visita dell’ormai fidanzato Pietro, decide con lui di rientrare in Sardegna per dare tangibilità a quell’amore ancora acerbo fatto di correità, di vagheggi in quell’isola che le ha ammaliato il cuore. C’è da parte della protagonista, un percorso incessante di consapevolezza ampia di una regione dalle mille sfaccettature storiche e culturali. Come ad esempio, la acquisizione di cognizioni tipiche come l’ancestrale carnevale di Mamoiada e i tradizionali riti della Pasqua. Emerge il carattere risoluto di Alma, propensa in questo secondo libro dal non farsi travolgere dagli eventi, ma di avere assoluto potere risolutivo nello scrivere il proprio futuro
“Il seguito del romanzo, inizialmente, non era in programma, ma ho ceduto alla tentazione di continuare la storia di Alma – spiega l’autrice nella nota finale -. Il resto è venuto da sé. E io ci ho messo il cuore. Sempre. Questo romanzo è cresciuto in un momento particolare, in cui imperversava e imperversa tuttora nelle nostre vite il coronavirus. Non ho sentito il peso del tempo che passava, perché ho potuto fare tante cose, inventare e dedicare del tempo a mio figlio. Nel silenzio ho sentito le voci della mia anima, che sussurrava parole al mio cuore. Proprio come la storia di questo romanzo che via via ha visto la luce.”
Massimiliano Perlato