Antico calendario che riporta l’elenco dei martiri venerati nelle diverse località del mondo cristiano, sia in Oriente che in Occidente. Erroneamente attribuito a S. Gerolamo, dal quale ha preso il nome, si tratta in realtà di una compilazione anonima redatta, nella versione originaria, in Italia settentrionale nel secondo quarto del V secolo.
Sebbene abbia un carattere assai scarno, il testo contiene le indicazioni essenziali per la celebrazione dei diversi martiri (le cosiddette “coordinate agiografiche”); per ogni giorno dell’anno registra, infatti, il nome di tutti i martiri festeggiati in quella data -si tratta, in genere, della data della morte, che i cristiani consideravano, tuttavia, il dies natalis- preceduto, ciascuno, dall’indicazione del luogo in cui ricorre la celebrazione, luogo che corrisponde, di norma, alla regione o alla città che custodisce l’oggetto che ha ingenerato il culto, ossia il sepolcro del martire.
Nel M. G. la Sardegna è menzionata dodici volte, ma sono solo tre i martiri ad essa sicuramente riferibili ricordati nel testo: vi si registra, infatti, il giorno 15 maggio, la festa di Simplicio (in Sardinia Simplici), il 30 maggio quella di Gavino (in Turribus Sardiniae Gabini; la notizia è ripetuta, senza l’indicazione della città, il 25 ottobre) e il 21 agosto quella di Lussorio (in Sardinia <in Foro> Traiani natale Sancti Luxuri; questa notizia ritorna, con varianti, il 20 agosto e il 26 settembre); non unanimamente accettata è l’attribuzione alla Sardegna di Proto e Gianuario, ricordati, nello stesso testo, il 27 ottobre (Sardinia in Turribus Proti et Ianuari) (V. Saxer, La Sardegna nel Martirologio Geronimiano, in La Sardegna paleocristiana tra Eusebio e Gregorio Magno. Atti del Convegno Nazionale di studi (Cagliari, 10-12 ottobre 1996), Cagliari 1999, 437-448)