Novembre 25, 2024

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    Il punto

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    DI MARGHERITA ZURRU*

    L’otto marzo è Tonina, 83 anni, la patente di guida nel cassetto da 40, sempre rinnovata con cura e tirata fuori quando suo marito, a causa di qualche problemino di salute, non ha più potuto guidare. E siccome la vita l’ha abituata a ben altre sciagure, non si è certo persa d’animo, con granitica risolutezza ha superato le resistenze di figli e nipoti, preso lezioni di guida e speso i suoi risparmi in un’auto con le marce automatiche. Poche settimane dopo, gira libera per le strade della sua città. Vedeste che sguardo fiero sfodera, mentre mi dice: “Me ne sento sessanta, non uno di più”. Vedeste con quanta ammirazione la guarda sua nipote, poco più di vent’anni e tutta una vita di sfide davanti.  

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    Di Emiliano Deiana

    La Sardegna è un’isola di santi, di navigatori e di “disquisitori di politiche di contrasto allo spopolamento”. Alla vigilia della decisione sulla programmazione dei fondi sul Recovery Plan Next Generation Ue questi ultimi si sono eclissati; sono restati i santi - pochi, in verità - e i navigatori.

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    Di Emiliano Deiana

    Scrivere aiuta. Prendere appunti, segnarsi date e accadimenti, tenere un diario (più o meno) segreto, ci serve per ricordare. Un anno fa, in Sardegna, ancora non era comparso il Paziente Zero: di Covid19 se ne parlava - reduci dal Carnevale - come un’eventualità lontana. Adesso, in Zona Bianca, è utile ripercorre a ritroso il cammino difficilissimo intercorso fino a qua.

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    *DI MATTEO PORRU

    La pioggia scende forte, pare spacchi i vetri.

    Inizia così l’intervista che Rosaria Floris fece al me sedicenne, qualche mese prima dell’uscita del mio primo romanzo. Le sarebbe servita per il suo nuovo libro, un sequel di Costruens: costruttori in punta di penna, che avrebbe dovuto raccogliere le storie delle personalità distinte della Cagliari moderna. Ma non lo sapevo, io, mentre chiacchieravo. Sapevo solo che voleva fare una chiacchierata con un microfono, per riascoltarla. Poi la vita le ha fatto una smorfia. Nelle ultime chiamate al telefono, la malattia le aveva reso la voce pastosa e stanca, ma non era riuscita a toccare la testa, e che testa, che aveva raccontato storie e persone per anni.

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