* DI ALBERTO MARCEDDU
Una vita davanti, un percorso scolastico da concludere e uno di vita ancora da tracciare. Cade dalla piattaforma di un braccio meccanico mentre si accingeva ad appendere uno striscione all'altezza di cinque metri durante l'alternanza scuola lavoro. L'incidente sul lavoro avviene a Rovato in Lombardia.
La buona scuola, ci dimostra ancora una volta che di buono non ha nulla. La domanda sorge spontanea, cosa ci fa un ragazzino di sedici anni su un braccio meccanico durante un percorso di formazione scolastica?
Forse è arrivato il momento d'iniziare a chiamare le cose con il giusto nome, incidente sul lavoro, perché di questo si tratta. Le belle parole delle quali si serve la politica delle riforme illuminate, quella politica che utilizza terminologie strategiche per mistificare la realtà: sfruttamento minorile; prestarsi alla restituzione dei servigi delle imprese che sostengono economicamente le cavalcate politiche dei loro nominati.
E' il dramma dei ragazzi che diventano manodopera a costo zero per le aziende, dove durante i compiti non usano carta e penna, a volte con martelletto pneumatico senza neppure comprendere il senso delle loro azioni, il pericolo e le conseguenze.
Abbiamo forse dimenticato qual'è il compito della scuola?
La scuola non deve produrre lavoratori, la scuola deve formare. Se questo venisse fatto per bene, i ragazzi saprebbero distinguere “violazioni” e “tutela” dei propri diritti, sarebbero in grado di prendere possesso della propria personalità, sarebbero in grado di conquistare una coscienza superiore per la quale identificherebbero il proprio valore e la propria funzione della vita
Per esser più chiari, saprebbero che studiare è un dovere e che lavorare è solo un loro diritto successivo.
* ALBERTO MARCEDDU
Ingegnere Meccanico e studente di Viticoltura ed Enologia presso l’Università di Sassari - Consorzio Uno di Oristano. Insegnante precario e tirocinante volontario presso l’ufficio tecnico del comune di Paulilatino. Già membro nazionale dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO e di altre associazioni nel territorio regionale. Fondatore del progetto culturale Teatrando a Corte. I suoi interessi spaziano dalla politica all’arte, dallo sport all’archeologia, dalla tutela delle minoranze culturali all’imprenditoria.