Considerata la tendenza catastrofista di stamane, mi sento in dovere di rassicurare molti di voi sulle sorti del mondo. Premesso che, come peraltro dovreste sapere, l'attitudine dei politici è quella di fare promesse e non quella di mantenerle, soprattutto se in campagna elettorale, sussistono una serie di motivate ragioni per cui Donald Trump difficilmente potrà portare a compimento il suo programma elettorale. Tra queste, l'aspetto più rilevante è costituito dall'ostitlità del Congresso (molti repubblicani, infatti, lo contesteranno al pari dei democratici), che non gli consentirà di attuare quanto dichiarato.
In tutta franchezza, se proprio lo volete sapere, credo che “The Donald” sia estremamente spregiudicato ma non folle. In campagna elettorale ha detto ciò che occorreva per vincere. Ha parlato alla pancia e non alla testa degli americani. Ha cavalcato il malcontento, incarnando il diffuso sentimento nazionalistico dell'America più interna. Il vero fenomeno di cui oggi si dovrebbe parlare non è Trump, ma il POPULISMO. Di questo, preoccupatevi. Perché questo, più che Donald, è un fenomeno che coinvolge anche noi. Parafrasando il presidente uscente Obama vi dirò che, nonostante tutto: " Il sole sorgerà anche domani" e gli USA continueranno a essere quel Paese che non mi piace.