Sono giovani, intraprendenti e professionalizzati. Spesso rappresentano le migliori risorse a disposizione della nostra Isola. Hanno studiato, viaggiato e maturato esperienze. Sono divenuti cittadini del mondo e il loro bagaglio culturale è frutto di percorsi formativi di alto livello. Amano la Sardegna ed è qui che vorrebbero vivere e metter su famiglia, ma nonostante i loro auspici sono costretti ad abbandonarla, talvolta definitivamente, rincorrendo una speranza chiamata lavoro.

Sono 6.500 i giovani che hanno fatto questa scelta nell’ultimo anno -11.000 negli ultimi quattro - e rappresentano la componente più consistente del decremento demografico sardo. La mancanza di lavoro, infatti, ha costretto molti giovani a lasciare la propria terra per cercare un lavoro stabile oltre Tirreno. Secondo l'ufficio studi Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato) sono circa il 50% i giovani sardi costretti a emigrare a causa della grave crisi economica e della mancanza di posti di lavoro che hanno colpito in modo particolare la nostra Isola, dove il futuro per i giovani è tutt’altro che roseo.

Perché fuggire? Perché?

Spesso è l’unica alternativa a una lenta e involutiva agonia.

Ma cosa pensano i politici, isolani e nazionali, tuttora incapaci gli uni e gli altri di trovare una efficace soluzione al problema e di pianificare adeguate politiche di sviluppo capaci di generare occupazione puntando sui settori strategici della nostra economia?

Come osserva giustamente Daniela Falconi, imprenditrice nuorese, sul suo profilo facebook:

“In Sardegna si importa il 70% dei generi alimentari che si consumano. In Sardegna le coltivazioni di grano non sono sufficienti per soddisfare le richieste dei panifici, dei pastifici e delle pasticcerie che sono costrette a comprare grano non sardo. In Sardegna le coltivazioni di mandorle non sono sufficienti per soddisfare le richieste di tutti i produttori di dolci (e praticamente tutti i dolci sardi sono a base di mandorle). In Sardegna la produzione di miele è insufficiente anche solo per ricoprire le savade dei matrimoni da maggio a settembre. In Sardegna se tutti coloro che somministrano alimenti da domani consumassero solo ed esclusivamente carne sarda, in pochi mesi il patrimonio zootecnico si estinguerebbe, perché non ci sono abbastanza produttori di animali da carne. In Sardegna a causa della peste suina un intero comparto può esprimere il "minimo per cento" delle sue potenzialità”. 

Questa testimonianza è l’esempio diretto di come il comparto agroalimentare non sia stato adeguatamente sostenuto e incentivato nel corso del tempo ma soprattutto di come l’allocazione delle risorse economiche nei piani di sviluppo non abbia tenuto conto delle effettive necessità e specificità territoriali e abbia messo troppo spesso in secondo piano l'industria manifatturiera, in virtù di un'economia post-industriale basata sui servizi e sulla finanza.

La nostra sfida sarà pertanto quella di riuscire a coniugare i settori della produzione tradizionale in ottica innovativa e tecnologica riuscendo cosi a beneficare di una parte dei circa 150 miliardi di euro che l’Europa investirà nei prossimi anni in questo campo affinché la Sardegna possa esser considerata da molti dei suoi figli un luogo nel quale costruirsi un avvenire e non dal quale fuggire.

*FocuSardegna

Autore dell'articolo
Simone Tatti
Author: Simone Tatti
Giornalista, data analyst e startupper. Economista di formazione, con master in sviluppo territoriale e gestione d’impresa mi appassiono al mondo dei media dopo aver vinto il primo concorso universitario Heineken – Ichnusa in “Marketing e Comunicazione”. Scrivo con costanza da circa quindici anni su testate giornalistiche off e online prediligendo la produzione di reportage e articoli di analisi statistico/economica. Per amore verso la mia terra, fondo www.focusardegna.com. Ho curato l’immagine e la comunicazione di progetti di destinazione turistica (i.e. Distretto Culturale del Nuorese e Sardinia East Land | destinazione globale Nuorese Ogliastra) e la gestione dei canali social di affermati mass media (Unione Sarda, Videolina e Radiolina). Per sapere altro su me o quel che faccio, visita il mio sito www.simonetatti.it.

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