Oggi è stato un giorno d’importante cambiamento per gli USA, Donald Trump è stato eletto come nuovo Presidente. E’ successo davvero, il nuovo rappresentante degli Stati Uniti è un personaggio televisivo, il candidato più improbabile.
Molti pensano che tutto ciò non ci riguardi perché siamo Italiani e la nostra politica è ‘diversa’, ma il risultato di queste elezioni potrebbe significare un’altra cosa: una perdita di fiducia nei confronti della politica attuale e soprattutto nella figura del tipico uomo politico, che è visto ormai come individuo corrotto che ” predica bene e razzola male” e che pensa solo ai suoi interessi.
E’ per questo, forse, che i cittadini non si sentono più rappresentati politicamente nel modo giusto e si vedono quasi ‘costretti’ a orientarsi verso un'altra direzione: alla volta di una figura che si avvicina di più all’uomo ‘normale’, un rappresentante politico del tutto nuovo e fuori dagli schemi. Quello che non rispecchia il candidato politico standard, che attacca personalmente il suo rivale e che durante i suoi comizi fa trasparire le sue emozioni, senza apparire freddo e senza sentimenti.
Forse noi italiani non siamo poi cosi tanto lontani dagli americani. La stessa posizione di protesta in Italia è stata presa quando si votò l’entrata in politica di Beppe Grillo col suo Movimento 5 stelle che si proponeva principalmente come alternativa all’approccio tradizionale del paese.
Magari questa Rivoluzione popolare è davvero necessaria, perché ciò di cui ci dovremo seriamente preoccupare è che il nostro potere decisionale si sta sgretolando sempre di più. L’approvazione delle nuove proposte di legge previste dal Referendum di dicembre, potrebbero segnare il primo passo verso la fine della sovranità popolare, che é quella che s’inserisce tra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.
Il Referendum legifera su una riforma costituzionale che è stata proposta da un governo che ha eletto da solo il suo Presidente, senza doversi servire del “potere” decisionale cittadino. Un Governo che ormai, osa cambiare la Costituzione senza bisogno di ottenere una maggioranza dei nostri voti.