"Ma tu sei sempre in giru pa ru mundu?" (Ma tu sei sempre in giro per il mondo?). La domanda della nonna di Stefano Cucca, postagli al ritorno di uno dei suoi tanti viaggi, negli ultimi giorni sta rimbalzando rapidamente su tutti i siti e i giornali. Già, perché proprio questa frase è stata galeotta del nome di un progetto ambizioso, dai numeri forti e dallo spirito pioneristico: Rumundu.
L'Avventura. 365 giorni per 300 tappe, 30mila chilometri e 9 milioni di pedalate in sella a una bicicletta. Questi i primi numeri di un progetto che farà tanto parlare di sé. Non solo perché Stefano Cucca ha deciso di lasciare di punto in bianco il suo – sicuro – posto da manager per rendere concreto un sogno ma perché da questo progetto e questa storia di vita in divenire che parte l’8 giugno 2013 da Sorso (SS), ne sbocceranno mille altri all’insegna della sostenibilità. Ma andiamo con ordine. Rumundu nasce in Australia il primo dicembre 2010, dove Stefano si trovava per partecipare all’Ironman (una particolare forma di Triathlon su distanze molto più impegnative), ospite di un’italo-americana che gli aveva offerto alloggio. Quella mattina buttò giù la prima bozza di un contenitore di storie di vita da raccogliere in giro per il mondo, poi riposto in un cassetto riaperto solo nell’Agosto 2012 a San Francisco, con la partecipazione alla Startup School della fondazione Mind the Bridge e l’effettivo sviluppo dell’idea.
Il racconto di una vita. Stefano Cucca è oggi un affermato professionista che è arrivato al progetto Rumundu dopo un lungo percorso lavorativo e personale: “da ragazzino organizzavo feste per portare avanti la mia passione per il motocross, a 17 anni lavoravo durante le vacanze estive e invernali in vari cantieri industriali sia in Italia che all’estero fino alle acciaierie Von Moss di Lucerna – racconta Stefano - Fino alla fine delle scuole superiori non dedicavo molto impegno allo studio perché lo ritenevo troppo ripetitivo e anche l’Università è stata per me parallela perché ho sempre lavorato. Dopo la laurea sono entrato a far parte di uno studio associato di commercialisti ma dopo pochissimo ho capito che quella non sarebbe mai diventata la mia professione. Mi sono poi occupato di progettazione europea all’estero per poi rientrare in Italia e dopo poco fondare una startup sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari con degli amici e nel frattempo occuparmi di consulenza strategica per alcune aziende e progetti di sviluppo locale. Infine è arrivato Rumundu”.
Alla scoperta del mondo. L’obiettivo è quello di andare a ricercare stili sostenibili che si muovono in controtendenza rispetto all’imperante modello consumistico, espressi in tutte le loro forme nelle varie parti del nostro pianeta, da chi ha deciso di vivere in un ecovillaggio all'amministratore delegato di una multinazionale che "dovrebbe" fare i conti con la responsabilità sociale d’impresa. Il percorso di viaggio, come si legge nel comunicato stampa e su www.rumundu.com, attraverserà la Sardegna tra i tanti esempi di realtà sostenibili passando tra le regioni storiche - Nurra, Meilogu, Planargia, Campidano, Marmilla, Trexenta, Gerrei - per arrivare a Cagliari. Da qui si cercherà un passaggio per la Sicilia a bordo di una barca a vela per risalire l’Italia e visitare comunità, eco villaggi, case ecologiche, condomini solidali, cohousing, orti urbani passando sulle pochissime piste ciclabili presenti. Dopo l’Italia sarà la volta della Svizzera, la Germania e il nord Europa con i tantissimi esempi legati al risparmio energetico, al riciclo, le fonti di energia rinnovabili, per arrivare in Islanda in agosto. Dall’Islanda si arriverà in Canada a settembre e quindi negli Stati Uniti: a New York Stefano parteciperà a un evento organizzato per Rumundu da Alessandro Piol, autore di “Tech and the City”, per poi attraversare gli States fino a San Francisco. Da San Francisco si andrà in Giappone, Cina, Isole del Pacifico, Australia, Nuova Zelanda, Madagascar, Sud Africa per poi rientrare dalle porte dell’Oriente ad Aprile, Turchia, Grecia, Europa dell’Est e rientrare in Italia più o meno il prossimo giugno. Un viaggio che sicuramente riserverà delle belle sorprese e che si potrà seguire in tempo reale anche sui canali social che inizieranno da oggi a riempirsi di contenuti, grazie al supporto di strumenti audio/video portatili e a un team di professionisti che lo seguirà da remoto.
L'obiettivo. Il network di persone che andrà a comporre il progetto si preannuncia imponente. Come si legge nel sito ufficiale del progetto, "Rumundu nasce per dare voce a una comunità di persone, con le loro storie, micro mondi, momenti e stili di vita sostenibili, che si muovono in controtendenza rispetto all’imperante modello consumistico. Ascolterò il punto di vista di chi ha scelto, ad esempio, di vivere in un ecovillaggio, fino a quello dell'amministratore delegato di una multinazionale che "dovrebbe" fare i conti con la responsabilità sociale d’impresa.Quanto raccolto servirà a riscoprire, valorizzare e diffondere una virtù troppo spesso dimenticata: il buon senso” .
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Mariella Cortes