L’energia vitale di Valeria Pecora è un tutt’uno con l’energia trascinante della sua scrittura e delle sue iniziative. Valeria nasce a Cagliari il 6 aprile 1982. Laureata in Storia dell’arte e specializzata in arte contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, con "Mimma" nel 2017 conquista il Premio letterario “Antonio Gramsci”, sezione in lingua italiana, riconoscimento prestigioso dedicato alle opere inedite scritte da autori sardi. Valeria torna spesso ad Arbus, dove c’è la famiglia che l’aspetta. Ed è proprio nel piccolo paese del sud Sardegna, tra mare e miniere, che nasce il suo progetto “Ti abbraccio con la poesia”, ispirato dall’iniziativa "Adotta un manifesto” della casa editrice pugliese, Anima Mundi. Così ha deciso di portare la poesia in strada, in modo che possano leggerla tutti, per venire a soccorrerci in questo difficile periodo pandemico.
Quando ha preso forma l’iniziativa “Ti abbraccio con la poesia”? Nei mesi scorsi, dopo che il mio paese, Arbus, si è ritrovato a fare i conti con un aumento preoccupante di casi di Covid19 e ha dovuto osservare un periodo di chiusura totale tra novembre e dicembre. Centinaia di famiglie sono finite in isolamento, alcune si sono ammalate e sono stati uccise da questo virus terribile senza avere accanto le persone amate. Io stessa ho dovuto trascorrere un periodo di quarantena a casa con la mia famiglia, per la positività di mia sorella, e in quell’occasione i miei compaesani ci sono stati davvero vicini: messaggi, pensieri, fiori, offerte di aiuto. Volevo sdebitarmi a livello collettivo e ho scoperto che una casa editrice di Otranto, Anima Mundi, stava promuovendo l'iniziativa "Adotta un manifesto": la poesia esce dai libri e arriva nelle case, nelle strade, nelle scuole.
Mi è sembrata un'idea bellissima da regalare al mio paese che finalmente ad oggi registra zero positivi.
Perché hai scelto questo nome? Ho voluto ribattezzare l’iniziativa perché le forme di ringraziamento che oggi ci mancano di più sono quelle fisiche, come le strette di mano e gli abbracci, assolutamente sconsigliate per tutelare la nostra salute e sicurezza. Ci sono rimaste soltanto le parole e desidero fortemente che le poesie scaldino, come un abbraccio fortissimo, tutti coloro che si fermeranno a leggerle.
Come scegli i luoghi in cui vengono affisse le poesie? I luoghi prescelti sono gli spazi per le affissioni che solitamente ospitano i cartelli funebri e anche in questo caso la scelta ha un fortissimo significato simbolico. Quegli spazi hanno annunciato la morte dei nostri compaesani e volevo che accogliessero, per una volta, messaggi di speranza, amore, coraggio, gioia: di rinascita.
Una rinascita anche per la cultura, un settore fortemente colpito dalle chiusure. Sì, da un anno il settore cultura è tragicamente fermo a causa dell'emergenza sanitaria in corso. Far uscire la poesia per le strade significa puntare i riflettori sulla drammatica situazione che stiamo vivendo: non abbandoniamo chi vive di e per la cultura. I punti che abbiamo scelto sono situati vicini ai luoghi di socialità: la chiesa, i parcheggi, i negozi.
Gli abitanti potranno così interrompere le loro attività quotidiane per concedersi un momento di poesia.
Che tipo di riscontri hai avuto da parte dei tuoi paesani? Entusiasmo, stupore e gratitudine.
Questo è un progetto che si può replicare anche in altre località. Hai pensato ad una divulgazione regionale? Assolutamente sì! Ad Arbus, l'iniziativa è stata patrocinata dall'Università della Terza Età e dal Comune, in particolar modo dall'Assessorato alla Cultura ma spero che tanti paesi in Sardegna replichino questa iniziativa. Gli spazi per le affissioni possono essere utilizzati dalle associazioni ma anche dai privati cittadini. Sono luoghi che possiamo invadere per portare avanti questa piccola rivoluzione nel segno delle parole. Io spero che anche nel mio paese, Arbus, l'iniziativa possa essere replicata ogni anno, magari coinvolgendo le scuole e appendendo i pensieri dei bambini e dei ragazzi, che più di tutti, insieme agli anziani, hanno sofferto nell'ultimo anno.
Pensi che la poesia possa migliorare il mondo? La poesia come il teatro, il cinema, la musica, la danza rendono la vita bellissima. Ecco perché siamo in letargo ormai da più di un anno. Siamo tutti più stanchi e più brutti.
La poesia è la carezza buona del mondo al mondo.
ADOTTA UN MANIFESTO DI POESIA - COME FUNZIONA?
Portiamo la poesia in strada così che possano leggerla tutti. Non teniamola rinchiusa nei libri solo per chi ha avuto il privilegio di scoprirla. Lasciamo straripare la sua lava incandescente fuori dalla pagina, sino a farla giungere in strada, per venire a soccorrerci. Allo stesso modo in cui veniamo informati sul saldo dell’IMU o sulle offerte nei supermercati chiediamo di essere informati sullo stato della nostra anima, attraverso la lingua di fuoco dei poeti.
Lo spazio dedicato alle affissioni sino ad oggi utilizzato o monopolizzato quasi esclusivamente da informazioni tecniche o commerciali è in realtà uno spazio libero, di pubblico utilizzo, a disposizione di ogni cittadino. Ogni cittadino ha diritto di affiggere le proprie idee, la propria arte, la propria creatività.
Contribuiamo quindi a rendere le città, i paesi, i luoghi più abitabili, attraverso la condivisione di forme d’arte come la Poesia.
Circondiamoci di parole che ci elevano, che salvano, ricordandoci che siamo molto di più del posto che occupiamo nel mondo.
In questa sezione iManifesti, potete scaricare, al costo di 1 euro cadauno, i file grafici dei manifesti che abbiamo realizzato. In questa maniera dovrete soltanto stamparli e portarli al servizio affissioni del vostro comune (le tariffe per le affissioni variano da città a città), che affiggerà i manifesti solitamente per 10 o 14 giorni, a seconda del tipo di affissione che avete scelto.
Qui trovate i manifesti scelti dalla casa editrice