Lula, 1500 abitanti che vivono ai piedi del massiccio calcareo del mont'Albo, a pochi chilometri da Nuoro. È qui che il sogno di Domenico Fumagalli e Mariolina Mannia è diventato realtà. A luglio hanno inaugurato il loro MAC LULA, Museo d’Arte Contemporanea. Varcare la soglia delle sue sale significa fare un piccolo viaggio immersivo nell’arte del secondo Novecento. Inaugurato lo scorso luglio, il museo è aperto tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 19.
Coppia nella vita e nel lavoro, Domenico - mecenate e presidente del museo - e Mariolina, hanno acquistato un rudere nella centralissima piazza Rosa Luxemburg, che porta ancora i segni di una protesta degli abitanti. Si tratta dello storico murale realizzato nel 1981 (vedi foto copertina) e recuperato dagli artisti Diego Asproni, Francesco Del Casino e Nico Orunesu, simbolo di una battaglia vinta che racconta di una speculazione edilizia che prevedeva l’abbattimento di 900 ettari di bosco nel mont’Albo.
IL PROGETTO | La realizzazione del museo è partita dal lancio di un Bando internazionale europeo, rivolto a ingegneri e architetti internazionali: un concorso di idee per l’acquisizione di proposte ideative alla realizzazione del museo. Nel 2018, la commissione giudicatrice del concorso ha dichiarato vincitore il progetto dell’architetto padovano Luca Zecchin “per aver affrontato il tema, con particolare attenzione al rapporto con l’urbano, all’integrazione tra le varie funzioni, nonché alla cura dei materiali e allestimenti, cogliendo attraverso essi l’essenza del genus loci”.
Una sala del museo © Foto Irene Bosu
LA COLLEZIONE | Il museo ospita le opere della collezione permanente Fumagalli-Mannia. Sono sculture, fotografie, pitture, grafiche di diverse generazioni di artisti del secondo Novecento. Dal surrealista Dangelo, passando per autori quali Vincenzo Satta, Claudio Olivieri e Pinuccio Sciola, fino agli artisti Giulio Locatelli e Zhang Hongho, attivi dagli anni 2000. E poi Lorenzo Jucker, Paolo Radi e le nostre Maria Lai e Silvia Argiolas. La collezione è in continua crescita.
Una sala del museo © Foto Irene Bosu
NUOVA ESPOSIZIONE PERMANENTE | Di recente il museo ha aperto una nuova finestra sul mondo contemporaneo con l’esposizione "Visioni della città”. Il tema della città, il suo caos, i sogni, le inquietudini e le fantasie hanno trovato spazio al MAC Lula.
Una sala del museo © Foto Irene Bosu
Non è usuale trovare un museo di arte contemporanea in un paese. Soprattutto in un paese dell’entroterra. Per questo la sua valenza va oltre la comunicazione e la divulgazione artistica. Dietro questo piccolo gioiello, frutto dell’ostinata convinzione e dell’ottimismo della volontà di Fumagalli e Mannia c’è tanto: scambio sociale, crescita culturale, c’è il riscatto di un territorio.
Non è l’unico esempio: qui vicino c’è il Man di Nuoro, altro scrigno che di esposizione in esposizione custodisce grandi tesori, e che attrae tanti turisti da tutti gli angoli dell’isola e non solo. Appassionati d’arte e cultura che ora potrebbero cogliere l’occasione di una visita a Nuoro per allungare un po’ il percorso e arrivare a Lula e scoprire le opere del MAC e la bellezza del paesaggio lulese e del mont’Albo.
Il MAC Lula è un tassello che va ad aggiungersi a una storia locale peculiare, fatta di lotta e di orgoglio, le cui manifestazioni si vedono nei nomi dati alle strade. Un tassello che speriamo non sia l’ultimo ma che presto ne arrivi un altro, molto importante: la scelta di Lula e della vecchia miniera di Sos Enattos nel Mont’Albo come sede dell’Einstein Telescope, il rilevatore di onde gravitazionali, il cui studio e la cui comprensione avrebbe ripercussioni in ogni ambito tecnologico e che potrebbe far compiere un salto in avanti alla scienza. La scelta tra Sos Enattos e la concorrente Euroregione Mosa Reno avverrà tra due anni. In questo frangente non si può che fare il più grande in bocca al lupo a Lula, al suo nuovo museo e a Sos Enattos.
© Foto Irene Bosu