La Cultura chiama e il MAN Museo d’arte della Provincia di Nuoro risponde con un poker d’assi. Il museo guidato da Chiara Gatti si prepara ad ospitare, dal 3 marzo al 25 giugno, quattro nuove mostre che verranno inaugurate questa sera alle 19.
ODESSA STEPS. La Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura
È mostra inedita e importante dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925. Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell'Ottocento, dall'architetto Francesco Carlo Boffo (1796-1867) la cui biografia è rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari che la mostra rivela lungo il percorso, grazie a recenti scoperte d'archivio. La mostra è curata da Giovanni Francesco Tuzzolino e Federico Crimi in collaborazione con il Polo Territoriale Universitario di Agrigento, Università degli Studi di Palermo, National University Lviv Polytechnic e l'Archivio dello Stato della Regione di Odessa
OLIVO BARBIERI_Twelve ee h s nine. DOLMEN E MENHIR IN SARDEGNA
Olivo Barbieri, uno dei maggiori artisti e fotografi italiani contemporanei, è stato invitato dalla Fondazione di Sardegna a rivolgere il suo sguardo all’isola, a intraprendere tre viaggi nell’arco di due anni, decifrando una bolla spazio-temporale tra archeologia e immaginario contemporaneo. Oggetto della ricerca è il patrimonio composto da numerosi megaliti, dolmen e menhir disseminati sull’isola, secondo logiche ancora non chiare agli studiosi, osservati nella loro capacità di modificare lo spazio che li circonda. Barbieri, che già negli anni ottanta aveva viaggiato in Bretagna e a Carnac,attratto da questi monumenti megalitici, dal mistero della loro genesi e della loro funzione, anche se con anni di ritardo e con un certo senso di colpa per aver atteso tanto, arriva in Sardegna per accostarsi a un patrimonio altrettanto unico, poco divulgato, addirittura per molti quasi sconosciuto. La mostra è curata da Marco Delogu e Chiara Gatti. Un progetto della Fondazione di Sardegna | nell’ambito di AR/S - Arte Condivisa in Sardegna.
Massimo Grimaldi_ Fading In con un testo di Luca Cerizza, coordinamento di Elisabetta Masala
Il primo appuntamento in Project Room propone una selezione di reportage fotografici realizzati tra il 2010 e il 2021. La poetica di Grimaldi si sviluppa in costante tensione tra etica e estetica. L’artista ha elaborato una modalità di lavoro che prevede la collaborazione sistematica con EMERGENCY, associazione umanitaria nata con lo scopo di offrire sostegno medico gratuito alle vittime civili delle guerre e della povertà. Dal 2007 l’artista ha partecipato a concorsi con progetti che prevedevano, in caso di vincita, la donazione della somma a EMERGENCY e la realizzazione di reportage in luoghi dove l’ONG è attiva. Il caso più eclatante risale al 2009, quando Grimaldi vinse il concorso MAXXI 2per100 con un progetto che stabiliva di devolvere il 92% del premio di 700.000 euro per la costruzione del Centro Pediatrico di Port Sudan e di documentare l’attività dell’ospedale, dalla sua costruzione fino alla piena operatività. Un approccio che testimonia come Grimaldi rifletta sulla società e intervenga su di essa, ridiscutendo il ruolo dell’artista.
STUDIO PRATHA Trame e geometrie con il coordinamento di Rita Moro
Studio Pratha è una fucina creativa sperimentale nata nel 2017 da un’intuizione di Graziella Carta, fondatrice e direttrice creativa del gruppo. Accogliendo ispirazioni di designer visionarie e artiste eclettiche, Pratha reinterpreta in chiave contemporanea una tecnica di tessitura dalla storia millenaria, ormai praticata solo a Sarule. La fase esecutiva degli arazzi resta ancorata al cuore della Barbagia, dove le maestre tessitrici creano le opere Pratha utilizzando lana di pecora sarda e lavorando sul tradizionale telaio verticale, totalmente manuale. La fase creativa varca invece i confini isolani e nazionali, aprendosi a collaborazioni che portano gli arazzi Pratha in musei e gallerie internazionali. Pur spaziando tra vari stili e ispirazioni, le opere si muovon nella dimensione dell’astrattismo, ma non mancano le sperimentazioni in ambito figurativo, tra cui il recente tributo a Guernica, Tessere la Pace, nato dalla collaborazione con il Museo MAN. Oggi sui telai Studio Pratha si intrecciano design e alta artigianalità, in una continua sperimentazione che si inserisce a pieno titolo nel panorama artistico contemporaneo.
Foto copertina © Irene Bosu