Cosa ci fanno due legionari romani a Noddule? Semplice! Divertono e fanno conoscere la storia di questo importante complesso archeologico attraverso le loro avventure. Tizio e Caio. Due romani a Noddule è la storia illustrata da Giulia Gazzaniga e Antonello Angheleddu con l’intento di raccontare in modo esilarante, ma storicamente attendibile, l’area archeologica tra Nuoro e Orune, tra le più importanti della Sardegna. Non solo un modo per educare ma anche per suscitare interesse e curiosità in vista della riapertura alle visite in presenza. Con Giulia abbiamo fatto una chiacchierata per scoprire le avventure di Tizio e Caio. 

Come nasce l’idea? In origine i gestori del Complesso Nuragico di Noddule, Mario Cabiddu e Antonia Pintori insieme all’archeologo Demis Murgia avevano in programma una rievocazione storica del periodo nuragico, con tanto di comparse e costumi di scena, progetto che purtroppo è naufragato a seguito delle restrizioni dovute all’attuale emergenza sanitaria. È nata così l’idea alternativa di realizzare un volume didattico illustrato che raccontasse in modo divertente, ma storicamente attendibile, l’arrivo dei romani a Noddule e il loro interesse per i reperti nuragici della zona.

Un buon modo per promuovere il sito, insomma! Sì! L’iniziativa ha come obiettivo principale la promozione della bellezza e dell’importanza storica di Noddule. E poi dimostra il fatto che, nonostante le limitazioni imposte dal periodo terribile che stiamo vivendo, i suoi gestori continuano a crederci, a resistere, a investire sul futuro del sito. 

Un modo nuovo di raccontare il periodo nuragico. Credo che uno dei metodi più efficaci per promuovere a livello nazionale e internazionale la storia della Sardegna sia proprio quello di raccontarla in modo semplice e accattivante, accompagnando i contenuti con immagini rappresentative che divertano e insieme incuriosiscano i lettori di ogni età.

Di cosa parla il fumetto? I militari Tizio e Caio vengono spediti a Noddule dal Prefetto con l’ordine di costruire un avamposto di vedetta in un punto strategico per il controllo del territorio. Ma i due romani sono ubriaconi scansafatiche e, tra un rinvenimento archeologico e l’altro, passano il tempo a lamentarsi della loro condizione rimpiangendo le comodità della Mansio di Caput Tyrsi dalla quale sono partiti.

Foto © Antonello Angheleddu BoneStudio

Parliamo di voi, cioè di chi c’è dietro le illustrazioni e chi dietro i testi? Il fumettista e illustratore Antonello Angheleddu, nuorese, classe 1981, ha dato alle scene l’impronta umoristica che contraddistingue il suo stile. Antonello si è formato all’accademia delle Belle Arti di Firenze e alla Scuola Internazionale di Comics, dove si è cimentato nell’illustrazione e animazione per bambini e ragazzi. È inoltre titolare del BoneStudio. 

Poi ci sei tu. Sì, io mi sono lasciata ispirare dall’ironia travolgente delle immagini, inserendo riferimenti storici precisi in un testo che potesse risultare chiaro e totalmente accessibile ai giovani lettori e che avesse come punto focale la caratterizzazione dei due strampalati protagonisti, Tizio e Caio.

Non essere timida. Raccontaci di te Vivo e lavoro a Cagliari, nella Facoltà di Lingue e Letterature straniere. Ho tradotto racconti latinoamericani riuniti nella collana Dedalos, per la casa editrice Gran Via, e ho all’attivo diverse pubblicazioni sulle strategie narrative per la narrativa per l’infanzia e l’adolescenza. Collaboro con Antonello e il BoneStudio dal 2018, per cui realizzo contenuti testuali di opere narrative e divulgative per ragazzi.

Bene. Ora torniamo a Tizio e Caio. Qualche spoiler? Dai, solo uno: l’unico pensiero che li convince a portare a termine la missione è l’incombente minaccia di finire nella fossa dei leoni, destino che attende i disertori dell’Impero.

Come facciamo a conoscere tutti i dettagli di queste avventure? Leggendo l’albo! 

Dove lo si può acquistare? Il racconto illustrato è attualmente disponibile unicamente in versione digitale gratuita, ma è prevista la stampa di copie cartacee che verranno vendute nel bookshop del Complesso Nuragico. La scelta di pubblicare gratuitamente il volume online è pensata per raggiungere il più vasto pubblico di lettori possibile.

Tizio e Caio. Due romani a Noddule si può scaricare QUI

Foto © Antonello Angheleddu BoneStudio

LO SCENARIO - Il Complesso di Noddule si trova a 13 km da Nuoro, è ricchissimo di monumenti, tanto da riassumere, nel suo insieme, gran parte dello sviluppo della storia antica della nostra isola. L’arrivo nel sito è di forte impatto: nell’ingresso dell’area si possono ammirare diversi circoli megalitici oltre i quali inizia un vastissimo insediamento nuragico che comprende un nuraghe polilobato di oltre 10 metri, i cui ambienti principali devono ancora essere messi in luce da scavi archeologici. A ridosso del nuraghe è possibile osservare antiche capanne quadrangolari risalenti alla fase più tardiva dell’insediamento, del periodo romano, in cui si nota il riutilizzo delle stesse pietre di crollo del nuraghe. Nelle vicinanze si può ammirare anche una tomba dei Giganti di piccole dimensioni, della quale sono ben visibili la planimetria, i conci lavorati sparsi attorno, l’esedra ed i filari di base dei paramenti murari. Inserita nel grande insediamento nuragico c’è anche un’area sacra composta da un santuario delimitato da un grande recinto con diversi ambienti circolari e che conserva al suo interno una grande fonte nuragica ancora attiva. È sicuramente il monumento più significativo dell’area, composto da un vestibolo lastricato costituito da un doppio ambiente con sedili, gradini e alte pareti aggettanti in blocchi di granito. Nel suo insieme il sito permette di raccontare un grandissimo periodo della storia di Sardegna che va dal megalitismo prenuragico fino all’età romana, passando per la nascita, lo sviluppo e la magnificenza raggiunta all’apice della civiltà nuragica. (Fonte noddule.it)

STORIA DEGLI SCAVI - Il complesso fu oggetto di indagini archeologiche negli anni sessanta del secolo scorso ad opera di Ercole Contu e di Editta Castaldi che intervenne sulla tomba di giganti.

Foto © Donna Nuragica

COME ARRIVARE - Uscire da Nuoro e immettersi nella SS 389 per Bitti; percorrerla sino al km 13: l'area archeologica, segnalata da un cartello turistico, è situata alla destra della strada, a una distanza di circa m 200.

Info sul complesso nuragico di Noddule

Visita la pagina Facebook ufficiale del sito 

Foto articolo e copertina © Antonello Angheleddu BoneStudio

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NOTE BIBLIOGRAFICHE PER SAPERNE DI PIù
A. Taramelli, "Foglio 207, Nuoro", in Edizione della Carta Archeologica d'Italia, Firenze, Istituto Geografico Militare, 1931
E. Melis, Carta dei nuraghi della Sardegna, Spoleto, Arti grafiche Panetto & Petrelli, 1967
V. Santoni, "Nota preliminare sulla tipologia delle grotticelle artificiali funerarie della Sardegna", in Archivio Storico Sardo, XXX, 1976
G. Lilliu, La civiltà dei Sardi dal Paleolitico all'Età dei Nuraghi, Torino, Nuova ERI, 1988
C. Bittichesu, La tomba di Bùsoro a Sedilo e l'architettura funeraria nuragica, Sassari, Lorziana

 

Autore dell'articolo
Irene Bosu
Author: Irene Bosu

Giornalista e social media manager con una robusta esperienza in comunicazione politica, istituzionale e culturale. Sono nata a Nuoro, città di Grazia Deledda, Francesco Ciusa, Salvatore e Sebastiano Satta. Figure che mi hanno trasmesso l’amore per l’arte e la cultura.

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