È sobrio ma coinvolgente l’esordio teatrale del giornalista e scrittore Beppe Severgnini. Due generazioni a confronto in un avvicendarsi di botta e risposta che induce i due protagonisti a scontrarsi e poi stimarsi vicendevolmente.
È notte. Ci troviamo nell’aeroporto di Lisbona. I voli sono stati cancellati e uno scambio di battute tra i due è quasi inevitabile. Lui (Severgnini), sarcastico e paternalista, incarna semplicemente se stesso. Personaggio brillante e aperto al dialogo conduce con maestria la linea narrativa. Lei (Marta Isabella Rizi), ventottenne talentuosa ma scoraggiata, è alle prese con importanti scelte di vita: abbandonare o meno un’Europa che non la convince più per trasferirsi in Brasile.
I dialoghi sono incalzanti e ritmati, in un alternarsi di vicissitudini che consente a Severgnini di digredire per affrontare i veri temi ad oggetto della commedia. Si parla di talento, tenacia, tempismo e tolleranza. Di coraggio e di paure. Di abitudini e cambiamenti. Il viaggio non è altro che la metafora entro la quale ricondurre i diversi e spesso contrastanti aspetti della vita. Viaggiare per andare oltre. Scoprire, imparare ed arricchirsi di esperienze. Severgnini dialoga con Marta ma in realtà il messaggio è rivolto a tutti gli Italiani. Una ventata di ottimismo che fa riflettere riscoprendo l’importanza fondamentale dell’incoraggiamento.
Piacevoli sono gli intervalli musicali offerti dalla chitarra di Elisabetta Spada, in arte Kiss&Drive. Altrettanto, il modo il cui Severgnini infrange la quarta parete rivolgendosi direttamente agli spettatori.
Ma non c’è più tempo: è l’alba. L’aeroporto riapre e la frenesia della vita, che per una notte pareva essersi arrestata, riprende. È il momento di partire. Ognuno per la propria strada, forse diversa da quella immaginata.
Una cosa è certa: alcuni incontri ti cambiano la vita.
http://www.youtube.com/watch?v=ti5_g2qCpws
Prima dello spettacolo abbiamo chiacchierato con lui di Sardegna a tanto altro. A breve l'intervista!