Gli Italiani non sono pigri. È questo il titolo della prima esperienza letteraria di Barbara Serra, volto noto dell’informazione internazionale, che per l’occasione sveste i panni della conduttrice di Al Jazeera per cimentarsi in un’audace analisi interpretativa della società italiana. Un condensato di storie, aneddoti, esperienze di vita e luoghi comuni da sfatare, volti a rivelare pregi e difetti della nostra italianità, attraverso lo sguardo attento di chi vive oltreconfine ma conserva dentro di sé l’amore incondizionato per la propria terra.
Lei, sardo-sicula per origini, milanese per nascita, danese per adozione e un po’inglese e un po’ araba per formazione professionale, riesce a porsi quale anello di congiunzione tra due mondi che in apparenza paiono essere culturalmente slegati e socialmente inconciliabili: quello arabo e quello occidentale.
In questo frangente la realtà italiana è spesso tratteggiata per contrasto. Da un lato si evidenziano le affinità sociali e la tendenza a omologarsi ai costumi anglosassoni, dall’altro il persistere di affinità culturali e caratteriali con quello arabo. È proprio questa natura ibrida degli italiani, il fattore che spesso risulta essere determinante e li aiuta ad essere competitivi a livello professionale. Il valore aggiunto che conferisce loro una marcia in più e che si esemplifica in un qualcosa che sta in mezzo tra l’estro e la creatività.
È cosi, quindi, che Barbara Serra dimostra come il vero freno all’affermazione dei giovani italiani sia da imputarsi ad un insieme di storture insite nel sistema e non alla loro indole pigra e disavvezza al sacrificio, come invece si è soliti credere all’estero. Per farlo attinge alle testimonianze di italiani affermati come Nerio Alessandri, Vittorio Colao, Fulvio Conti, Fabiola Gianotti, Diego Piacentini e Giuseppe Vita.
I privilegi, la famiglia, il fallimento. Sono diversi i temi trattati, ma uno in particolare risulta essere nevralgico per la sua articolazione e per l’interconnessione con gli altri. Barbara Serra affronta il tema della meritocrazia in un’ottica differente da quella consuetudinaria e evidenzia come ad essa siano spesso accompagnati aspetti negativi quali l’ambizione sfrenata e la competizione estrema.
Gli italiani non sono pigri è questo e tanto altro, ma prima di tutto è la storia di una vita, nella quale l’autrice fa dono al lettore della propria esperienza, non sempre frutto di successi ma anche di sacrifici e delusioni.
Gli italiani non sono pigri è un libro con l’anima.
Simone Tatti
Prossimamente Barbara Serra sarà ospite di FocuSardegna nella rubrica 10 domande a…
“Con l’abitudine tutto finisce col sembrare normale. Ma se si vuole cambiare qualcosa, il primo passo è proprio identificare il problema e smetterla di tollerarlo. Non servono solo nuove leggi o quote rosa. Il cambiamento deve venire dal basso, da tutti noi. Per rendere l’Italia un posto più moderno, più giusto e più bello. Non solo per le donne ma per tutti noi”.
Da Gli Italiani non sono Pigri, pag: 180