Un ritmo avvolgente, un riecheggiare di musicalità dal inconfondibile sapore di Sardegna: esce “A giru a giru” il secondo album della cantautrice Villacidrese Claudia Aru. Quindici canzoni impregnate di quotidianità quasi a ripercorrere la vita dell’artista in un sound gioioso e mai scontato. Un lavoro che arriva ad un anno di distanza dal primo disco “Aici” (dicembre 2012) e che ripropone canzoni che raccontano emozioni, storie, personaggi del vagabondaggio musicale e culturale del Trio acustico composto oltre che da Claudia, da Marcello Pilleri e Matteo Marongiu.  

Un disco semplice realizzato totalmente in Sardegna al quale hanno collaborato numerosi musicisti ed artisti. Un Packaging originale, completamente cartonato e adornato dalle grafiche del pittore cagliaritano Paolo Laconi. Un prodotto “Made in Sardigna” che, per diverse ragioni, vale la pena possedere.

Incuriositi da Claudia e dalle sue canzoni, abbiamo deciso di rivolgerle qualche domanda…

Ciao Claudia, anzitutto saremmo curiosi di sapere come nasce la collaborazione con Marcello e Matteo, gli altri due componenti del trio.

Marcello è villacidrese come me, ha suonato in band importanti e lo conosco da tanto, dopo Bentesoi meditavo di tornare alla musica acustica e un po’ tra il serio e il faceto ho scritto il primo pezzo e ho chiamato proprio lui che, oltre alla chitarra, suonava anche il banjo, uno strumento che ho sempre amato molto, da lì è nata "Aici" e poi tutto il resto che ancora continua. Matteo, invece, è arrivato dopo. Cercavo un bravo contrabbassista, ho trovato il migliore e il suo apporto creativo è stato fin da subito fondamentale. Sono stata molto fortunata con entrambi.

Da “Aici” a “A giru a giru”. Cos'è cambiato dall'uscita del tuo primo album ad oggi?

È passato solo un anno tra un disco e l'altro. Avevamo molte cose da dire e non abbiamo voluto aspettare per farlo. Siamo indubbiamente cresciuti, abbiamo fatto molte esperienze importanti sia in Italia che in Sardegna e tutto questo ha rafforzato sia i nostri spettacoli che il nostro rapporto umano. "A Giru A Giru" è un album musicalmente più maturo, a livello di testi forse è più giocoso e allegro di "Aici", ma a me piace sempre mettere, anche quando tutto sembra uno scherzo, messaggi che ritengo importanti. Abbiamo un quartetto d'archi (Diego Deiana, Massimiliano Viani, Anna Maria Viani, Maria Giovanna Cardia), il clarino basso di Paolo Carta Mantiglia e la fisarmonica di Diego Deiana.

Com'è stato recepito il tuo ultimo album? Sei soddisfatta del lavoro svolto?

Considerando la crisi massacrante che ci sta colpendo, devo ammettere che le cose vanno bene, abbiamo un pubblico in continua crescita che ci dimostra un affetto a volte sorprendente; è un pubblico trasversale che abbraccia tutte le età, anche se quello che amo di più, è quello formato dai bambini. Ho diversi video di giovanissimi coristi che cantano le nostre canzoni, e cantando in sardo, facciamo politica, educhiamo all'identità fin dalla giovane età; conservo, inoltre, una pila di disegni che mi hanno regalato in diverse occasioni. È inutile, i bambini sono speciali e arrivare al loro cuore è un vero onore. Quindi si, sono soddisfatta, anche se qualche errore lo vedi sempre, ed è giusto che sia così, se ti dicessi che tutto è perfetto, sarei ipocrita, e io non lo sono per definizione.

In che modo vi promuovete?

Ci promuoviamo grazie a questa etichetta piccola e agguerrita che si chiama Nootempo che produce musica indipendente dal Medio Campidano, usiamo moltissimo i social network anche se devo ammettere che i media ci hanno sempre dato spazio. Comunque abbiamo una pagina on line con tutte le info sulla band e sui dischi www.agiruagiru.net

Pensi che il mondo della musica indipendente e delle nuove band in Sardegna sia cambiata in meglio o in peggio? Ci sono delle possibilità concrete per chi vuol far musica?

Tutto dipende dall'obiettivo che ti metti, il mio è vivere di questo lavoro degnamente cercando di contribuire a creare coscienza, utilizzando il sardo come scelta politica , cosa che non ha chiuso i miei orizzonti, anzi me li ha spalancati. Il 90% del lavoro che genero dipende dal mio cantare in sardo, in un mondo in cui la globalizzazione ha fallito, sarà tornare alla forza dei territori a farci rinascere, in questo ci credo ciecamente. Credo che molte band sarde inseguano troppo il sogno di sfondare in Italia trascurando il mercato locale e facendo così, spesso hanno grandi delusioni. Io penso che la Sardegna dia molto se solo ci si riesce ad inserire, perchè ciò che per molti è un deserto, per me è una terra vergine. Io faccio anche l'insegnate presso la scuola di musica Alterazioni di Sanluri, è una variante del mio lavoro che amo molto, adoro stare con i ragazzi, quindi la mia risposta è: “Sì, si può fare musica stando in Sardegna, bisogna darsi molto da fare, ogni giorno”.

Chi sono i tuoi riferimenti a livello isolano e nazionale?

Per quanto riguarda la Sardegna, le mie maestre sono senza dubbio Rossella Faa e Elena Ledda, ho imparato moltissimo da loro, tra l'altro siamo tra le poche cantanti che cantano in campidanese, anche se devo mangiare ancora molti panini prima di arrivare al loro livello... In Italia mi piace molto Vinicio Capossela, Paolo Conte e poco altro. Ultimamente ho trovato molto interessante l'ultimo disco di Samuele Bersani, amo molto le cantanti sudamericane (Mercedes Sosa, Lila Downs e Violeta Parra) e poi c'è l'intramontabile Bjork che ascolto da quando usci "Debut" nei primi anni ‘90, quando avevo solo 11 anni.

Come avviene la stesura di brani e testi? Hai un metodo in particolare?   

Le canzoni succede che me le canticchio, facendo qualsiasi cosa, allora registro quella melodia nella mia mente, ci costruisco un testo, chiamo Marcello e facciamo la prima stesura, alla fine arriva Matteo, auto nominatosi "L'uomo del Poi" che arrangia il tutto con molto gusto. Siamo una triade che funziona!

“Sa Prus Bella” è il titolo del tuo ultimo videoclip, cosi ci dici a riguardo?

Sa Prus bella è il riscatto di tutti i bambini che almeno una volta sono stati presi in giro per qualcosa dagli amichetti sadici a scuola. Gli stereotipi imposti dai media ci fanno sentire eternamente brutti vicino ai personaggi della TV rifatti e photoshoppati a dovere, questo pezzo vuole far riflettere sulla bellezza che ognuno di noi ha, a prescindere dai difetti, che spesso, saputi vedere, possono essere il nostro punto di forza. Il video riassume tutto questo, in una classe di "speciali" con la meravigliosa maestra, la drag queen La Trave Nell'Okkio, abbiamo voluto mandare proprio questo messaggio: ognuno è il più bello del mondo ed è libero di esprimersi come meglio crede in un società inclusiva che non giudica la persona dalla sua estetica o dalle sue scelte di vita. Il regista è Roberto Pili, e , come sempre, ha fatto un ottimo lavoro.

Cosa c’è nel tuo prossimo futuro?

C'è molto lavoro, si annuncia un'estate bollente di impegni, presto ripartiremo per un tour in Italia (la prima data è il 1 Marzo a Pisa), ma nel mio futuro vedo anche le persone che amo, le mie passioni, la mia Sardegna e le piccole sfide che devo affrontare ogni giorno. Tra i miei progetti c'è quello di formare presto una famiglia, insomma, da fare ce n'è!

Te lo auguriamo Claudia e in bocca al lupo da tutti noi

 

IL VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=jo-fPHZPXmA 

 

LA COPERTINA

 

 Simone Tatti

Autore dell'articolo
Simone Tatti
Author: Simone Tatti
Giornalista, data analyst e startupper. Economista di formazione, con master in sviluppo territoriale e gestione d’impresa mi appassiono al mondo dei media dopo aver vinto il primo concorso universitario Heineken – Ichnusa in “Marketing e Comunicazione”. Scrivo con costanza da circa quindici anni su testate giornalistiche off e online prediligendo la produzione di reportage e articoli di analisi statistico/economica. Per amore verso la mia terra, fondo www.focusardegna.com. Ho curato l’immagine e la comunicazione di progetti di destinazione turistica (i.e. Distretto Culturale del Nuorese e Sardinia East Land | destinazione globale Nuorese Ogliastra) e la gestione dei canali social di affermati mass media (Unione Sarda, Videolina e Radiolina). Per sapere altro su me o quel che faccio, visita il mio sito www.simonetatti.it.

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