Anche la Provincia di Nuoro, dopo circa dieci anni di vuoto amministrativo, ha una Consigliera di Parità. Ad essere eletta, il 23 settembre scorso, è Lorena Paola Urrai, psicoterapeuta villagrandese con un curriculum di tutto rispetto. Urrai sarà affiancata da Maria Chiara Sedda, Consigliera supplente.
«La mia mission riguarda la trattazione dei casi di discriminazioni di genere a lavoro con l’obbligo di segnalare all’Autorità giudiziaria, e la promozione delle pari opportunità» afferma Urrai.
«Il concetto di pari opportunità chiama in causa le dinamiche sociali che impediscono una partecipazione equilibrata alla sfera economica, politica e sociale in ragione di una condizione personale che può determinare una diseguaglianza. Per questo è necessario informare e formare i cittadini rispetto a questi temi. È fondamentale a mio parere attivare azioni positive che consentano di promuovere la cultura del rispetto dell’altro nel vivere civile.»
Un compito gravoso, il suo, soprattutto in un periodo storico dove, nonostante non sempre in maniera consistente, si prende consapevolezza delle discriminazioni tra uomo e donna e si prova a porvi rimedio. Siamo circondati da studi che evidenziano la disparità di stipendi e di progressioni di carriera tra donna e uomo. Addirittura, in alcuni casi, sono proprio le dirette interessate – vittime di un sistema che le ingloba, categorizzandole – a non sentirsi abbastanza. Ma abbastanza... cosa? Eh, abbastanza brave, abbastanza presenti, abbastanza dedite, abbastanza intelligenti – e qui potrebbero fiorire mille altri “abbastanza”, tutti diversi ma ugualmente fuori luogo, sebbene radicati nella società. Meno legittimate, insomma, a ottenere promozioni o aumenti di stipendio: ecco come si sente una buona fetta di lavoratrici italiane. Sì, nel 2021. Sì, in un Paese che si dice civilizzato. Del resto, siamo ancora l’Italia del “esce a quest’ora lasciando a casa la famiglia?” e “chi glieli starà crescendo i bambini, mentre lei gioca a fare la donna in carriera?”. Certo, come se il compito delle donne fosse stare a casa, sfornare torte margherite con un bel grembiule a fiori e una gonna a ruota, mentre segue i bimbi nei compiti, e rendere felice e appagato un marito stanco dalle lunghe ore trascorse al lavoro. Che lei abbia lo stesso potenziale di un uomo – che una famiglia la abbia o meno – è considerato... non so, impossibile? Un’esagerazione? Un “eh, sì, magari a volte, ma...” eccetera eccetera?
Ma parliamo dell’approvazione della legge sulle pari opportunità nel mondo del lavoro tra uomo e donna: una bella vittoria. «Applicarla», questo lo step successivo, come precisa la Consigliera. «La Costituzione Italiana prevede già dal 1948 la promozione delle pari opportunità ma si è reso necessario legiferare in merito con il Codice delle Pari Opportunità DLgs 198/2006 per dare forza ad una reale applicazione della legge. Il prossimo passo è quello di operare per prevenire, di diffondere le azioni positive previste dalla legge. In questo senso il legislatore ha previsto una serie di adempimenti che impongono la reale attuazione delle pari opportunità tra uomo e donna: per citarne qualcuna e sulle quali ho il compito di vigilare: il rispetto della parità di genere nella composizione delle commissioni di concorso, l’attuazione dei Piani Positivi delle pubbliche amministrazioni, l’istituzione dei Centri Unici di Garanzia.»
Tra i compiti a breve termine della Urrai è prevista una sensibilizzazione su questi temi attraverso un’informazione capillare nel territorio della Provincia, dalle scuole ai Comuni; a lungo termine, invece, ci saranno «azioni specifiche che diventeranno una costante del mio mandato», che precisiamo sia di quattro anni rinnovabili una sola volta.
«Su questo voglio aggiungere che sia l’Amministratore della Provincia Costantino Tidu che il Sub Commissario Tonino Mereu hanno dimostrato una grande sensibilità nei confronti di questi temi e anche la disponibilità a spendere risorse. Spendere risorse significa poter agire a livello sociale e culturale per ottenere un cambiamento della cultura.»
E per mettere fine alla dilagante pressione che i datori di lavoro fanno alle donne tra i venticinque, trent’anni e i quaranta circa, suggerendo loro di posticipare eventuali gravidanze – come se costruire una propria famiglia cozzi con l’impegno lavorativo –, c’è una strada: «Restituire consapevolezza alle donne dei loro diritti a lavoro e nella società civile. La formazione potrà essere una leva importante da utilizzare.»
Sebbene non ci siano ancora dati precisi riguardo la Provincia di Nuoro, il problema esiste: «Le persone per arginare il problema devono iniziare a parlare e denunciare questi squilibri che portano inevitabilmente a delle discriminazioni. Possono contattarmi anche per avere maggiori indicazioni.»
Una strada può essere educare i ragazzi: «Ho intitolato il progetto per il 2022 “Le Pari Opportunità per la cultura del rispetto”, educhiamo i ragazzi al “rispetto” delle diversità e delle differenze: solo questo potrà eradicare le discriminazioni. Il mio intervento nelle scuole sarà uno degli obiettivi prioritari. Si tratta di intervenire anche a livello culturale cambiando anche il linguaggio nel rispetto dei generi.»
Altro punto importante, che sarà nella tabella di marcia della Consigliera Urrai, è il tema delle molestie sul lavoro. «Tanto diffuso ma poco trattato,» chiarisce «bisogna intervenire. Si tratta di comportamenti qualificabili come “molestie sessuali” che possono provenire dai datori di lavoro o da uomini nei confronti delle donne e in alcuni casi anche nei confronti di uomini.»
Lorena Paola Urrai è un Pubblico Ufficiale che opererà presso l’ufficio della Consigliera di Parità nella Provincia di Nuoro. «Sono a disposizione dei cittadini, degli Enti Pubblici e privati, dei sindacati e dell’Ispettorato del Lavoro tutti i venerdì del mese, e un venerdì al mese presso la sede della Provincia a Lanusei. Posso essere contattata al cell.338/4900972 o alla email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.».
Federica Cabras