Antica denominazione della Sardegna; dal greco ichnos = orma, pianta del piede. Si ritiene ancora oggi, sbagliando, che tale denominazione sia più antica di Sardò, nome dell’isola probabilmente già noto da Erodoto nel V sec a.C, come dimostrerebbe la citazione nelle sue Storie di un mare sardonion che bagnava le coste della Sardegna. In età repubblicana la forma I. era citata da Sallustio Crispo (I a.C.), per quanto a confermarlo sia la sola testimonianza indiretta di Aulo Gellio (III d.C.); questi nelle sue Notti Attiche contrapponeva Sallustio allo storico siceliota Timeo di Tauromenio (IV-III sec. a.C.) affermando che nel primo si trovava I. e nel secondo Sandaliotis. Plinio nella Naturalsi historia (I sec. d.C.) andava più lontano nel tempo, rendendo noto che: Sardiniam ipsam Timaeus Sandaliotim appellavit ab effigie soleae, Myrsilus Ichnusam a similitudine vestigii, e cioè, che già Mirsilo di Metimna, (autore di una storia locale e vissuto nel III a.C.) chiamava l’isola I. per la sua forma simile all’impronta di un piede (a similitudine vestigium), mentre Timeo conosceva la variante Sandaliotis, ossia “forma di sandalo” (ab effigie soleae).
Ad un filone timaico apparterrebbero anche le notizie sulla denominazione antica della Sardegna contenute nel De Mirabilibus Auscultationibus, scritto in passato attribuito ad Aristotele, nella quale si affermava che l’isola avesse assunto il nome di I. perché i suoi contorni ricordavano l’orma di un piede. Nella prima età imperiale, oltre a Plinio, anche il poeta astronomo Manilio e Silio Italico, autore di un’opera epica sulle guerre puniche, conoscevano il termine I. Il secondo dipingeva la Sardegna come un’isola che emergeva dal mare sub imaginae plantae, e spiegava che furono i Greci darle il nome di I., mentre il nome Sardinia sarebbe stato ricavato più tardi dal nome del libico Sardo, il figlio di Maceride, l’Eracle degli Egizi e dei Libi.
Una trattazione organica dell’intera questione fu poi affrontata dal geografo greco Pausania (II sec. d.C.) nel decimo libro della sua Periegesi dell’Ellade. Secondo Pausania I. era il nome che gli Elleni per primi assegnarono all’isola, ma non era noto come gli abitanti l’avessero chiamata inizialmente. Il geografo precisava tuttavia che il nome I. era stato attribuito alla Sardegna da uomini attivi in traffici commerciali per mare, i quali videro nella sagoma dell’isola quella di un piede. Aggiungeva, infine, che i primi uomini ad arrivare in Sardegna provenivano dall’Africa e avevano come capo Sardò. Ancora nel V sec. d.C. l’africano Marziano Capella ricordava che i due termini facevano riferimento in entrambi i casi alla forma del piede (Sandaliotis est appellata et Ichnussa, quod utrumque vestigii formam significat). La voce I. e le sue origini continuarono ad essere ricordate in età tardo antica da autori come Stefano di Bisanzio (metà VI sec. d.C.), autore degli Ethniká, un lessico sui toponimi citati dagli autori classici, e da Isidoro di Siviglia (VI-VII sec. d.C.), che realizzò un’opera in 20 libri sull’etimologia delle parole. Sulle tematiche, qui appena accennate, si veda I. Didu, I Greci e la Sardegna, 2002.
Rubrica "Sardinia Antiqua" a cura del Prof. Attilio Mastino
testo tratto da: "La Sardegna. Enciclopedia Brigaglia"