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Da Capo Teulada, lembo estremo poetico
il mar Tirreno che si riflette sulle bianche
spiagge e le dune, gobbe al sole mai stanche
né esausto agli occhi un caldo saturo cuore
d’ isola il suo patrimonio assolato di colore.
Giare e tacchi colline come in un quadrante
d’orologio una clessidra vasta e pianeggiante;
rocce di calcare e di dolomia
come sul Gennargentu catena coi rifugi
al vento l’aria pettinando la Taxus baccata
i pochi residui della vita sulla morte
che speranza sui rami, dell’altura prospera
e procrea l’aria di Sardegna che
del vento spira la sua porta, su “ pietre spaccate “
cima rotonda e spoglia Punta La Marmora
coi suoi nevai di temperatura l’altitudine.
FABIO STRINATI
Con molto stupore e disappunto abbiamo appreso la notizia che l’ ASL di Oristano presso l’ospedale San Martino ha predisposto l’ambulatorio infermieristico per intensità di cure ai diabetici. Il modello innovativo – come dichiarato - si basa sulla valorizzazione della figura dell’infermiere, sulla maggiore sicurezza, appropriatezza e continuità dell’assistenza. Sono spiacente sottolineare che tale modello non è stato sottoposto alle organizzazioni dei diabetici ADIG Sarda.
365 giorni..questi i lunghi giorni che mi separano da LEI, da viaggio a viaggio. Ogni anno l’estate dovrà scorrere in fretta per accogliere, al più presto, SETTEMBRE…quel mese che per me, ormai, significa SARDEGNA! Il lungo viaggio in traghetto è il mio dormiveglia, un momento di sospensione finchè, alle prime luci dell’alba o allo spuntare della luna, riesco a scorgere- nonostante la miopia- la sagoma di Tavolara che, imponente, sembra aspettarmi con impazienza e salutarmi…in quell’attimo mi si gonfia il cuore e mi abbandono al mio SOGNO. Sogno che da qualche anno è diventato nostro, perché la meraviglia è ancora più bella in due. Non so spiegarmi la natura o l’intensità di questo legame con l’isola anche se, velatamente ed in sordina, ha sempre fatto parte della mia vita.
E pensare che i nostri Antenati avevano portato sino a noi, a costo di grandi sacrifici e spesso della loro stessa vita, questa Terra intatta e a prova di inquinamento ambientale. Oggi, leggendo L’Unione Sarda, sembra di vivere proiettati in un’altra dimensione temporospaziale, apocalittica e catastrofica, dove fanghi acidi e polveri bianche, ricche di sostanze tossiche e di veleni mortali, stanno invadendo parte del nostro territorio ed alcune oasi naturalistiche, come la Laguna di Santa Gilla, invidiateci da tutto il mondo.