La severa e maestosa lettura di Servillo a Radio3 de “Il Giorno del Giudizio” di Satta è, e potrebbe essere, un eccezionale spot per la nostra cittadina. La parola "Nuoro e Nuoresi" risuonano continuamente, si diffonde in tutta Italia e oltre. Non era mai accaduto, bisognerebbe cogliere la palla al balzo, approfittarne per convogliare in città un bel po’ di turisti intelligenti (come li vogliamo noi). Il sentore del grande potere di attrazione del romanzo l'avevamo già sperimentato alla libreria feltrinelli di Milano, dove, nel nostro piccolo (o infinitesimo, nei confronti di Servillo), avevamo presentato questo capolavoro della lettura del '900, suscitando grande curiosità negli astanti nei confronti della nostra città "dalla demoniaca tristezza".
Nuoro per molti giorni, grazie a Servillo, continuerà ad essere al centro dell'attenzione dell'Italia colta e intelligente, ma (questo è un parere esclusivamente personale), sin quando non riusciremo a ideare un progetto di ampio respiro, a livello europeo, un investimento oculato, calibrato e dinamico, visionario, che valorizzi concretamente, con ricadute immediate ll grande patrimonio letterario della città, Nuoro tornerà, come accade da sempre, a sparire dal palcoscenico nazionale.
Morirà nel suo stesso silenzio, nella sua assenza Sattiana, “un luogo che non ha motivo di esistere”. È necessario per la sopravvivenza stessa, pensare in grande, non continuare a scambiare un’idea con un progetto, un capitolo per un romanzo, com'è accaduto sino ad oggi.
Bisognerà aspettare che arrivi qualcuno da fuori, che annusi l'affare, e poi ci riversi in città migliaia di turisti da tutte le parti del mondo, e riduca i nostri figli, magari laureati, a servire panini e birrette, a raccogliere le briciole, com'è accaduto nella Costa Smeralda?
La nostra Costa Smeralda si trova nei cervelli nati qui, nelle opere, in quei libri, in quelle pagine furtive, magiche e sognanti.
Ma dai sogni bisognerebbe svegliarsi. Uscire da una paralisi che incatena la nostra città, che la svuota delle migliori e fresche energie, dell'intelligenza dei suoi giovani costretti ad abbandonare la propria terra, per colpa della nostra cecità, insipienza, litigiosità, incapacità e, forse, inutilità.
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