Gentile Severgnini, sono Paolo Curreli della “Nuova Sardegna”. Visto che conosce (e ama) la nostra isola, come vede lei una vacanza in Sardegna? Cosa consiglierebbe a un amico continentale in visita?
Per i poeti. Andare nel paradiso terrestre di Montirussu (Aglientu), pensare che volevano portarci centomila metri cubi di inutile cemento e ringraziare mentalmente chi l’ha impedito (sardi e continentali insieme).
Per gli investigatori. Scoprire dov’è la proprietà vista mare che un dirigente pubblico regionale ha assegnato a se stesso (affitto mensile: un euro).
Per gli antropologi. Andare in Costa Smeralda a vedere alcune specie turistiche in estinzione: calciatori, russi, dirigenti di Forza Italia.
Per i sognatori. Andare a Bosa e immaginare di comprare un appartamento sul fiume, come migliaia di stranieri e settentrionali prima di voi.
Per i buongustai. Esplorare il Sulcis e sedersi da soli su una spiaggia lunga un chilometro.
Per i filosofi. Osservare i ginepri, e capire che sono la versione botanica (e contorta) dei nuraghi: roba solida, che dura.
Per gli esploratori (accompagnati). Leggere “Bellas Mariposas” di Sergio Atzeni, vedersi il film di Salvatore Mereu e poi visitare il quartiere di Sant’Elia a Cagliari (prossimo a grandi cambiamenti, pare).
Per gli artisti. Andare al tramonto a San Sperate da Pinuccio Sciola, e ammirare distese di opere d’arte che nessuno ruberà mai: troppo pesanti. E poi quella pietra parla: denuncerebbe subito i colpevoli.
Per i coraggiosi. Bersi un mirto ghiacciato e poi imitare l’accento sardo, raddoppiando tutte le consonanti. Poi però gli amici sardi imitano voi quando provate su ballu tundu. Allora sì che c’è da ridere.
Beppe Severgnini
Fonte: http://italians.corriere.it/2014/08/18/sardegna-istruzioni-per-luso/