- Simone Tatti*-
Immaginate per un attimo di essere un piccolo imprenditore che opera nel settore della ricettività turistica in un’isola che vanta bellezze paesaggistiche di indiscutibile attrattività. Immaginate, inoltre, che i vettori che si occupano dei collegamenti marittimi con quest’isola rendano difficoltosi i trasferimenti praticando in maniera congiunta tariffe eccessivamente onerose e riducendo cosi il flusso turistico nella stagione di punta. Pensereste mai, per risolvere il problema, di noleggiare una nave (ebbene sì, ho scritto proprio una nave!) per far fronte alle inefficienze politiche e agli accordi commerciali sleali organizzati dalle compagnie di trasporto?
Questo è in sintesi quello che hanno fatto Gian Paolo Scano, Cinzia Ghiani e Pietro Sini in Sardegna. I tre imprenditori isolani, stufi di aspettare che le cose si risolvessero da sole, che la Regione intervenisse per porre rimedio a tale situazione o che i proprietari di Moby, Snav, Grandi Navi Veloci (GNV) e Marinvest fossero colti da una sorta di redenzione dell’ultima ora, hanno deciso di intervenire attivamente e consorziarsi al fine di noleggiare una nave.
L’avventura non era certo delle più semplici. Noleggiare una nave non è esattamente come noleggiare un’auto, un camper o una bicicletta. E poi, da chi prenderla in prestito? Le stesse compagnie già titolari delle tratte da e per la Sardegna non avrebbero mai concesso uno dei propri mezzi a chi si batteva per far loro concorrenza.
Succede, tuttavia, che quando si ha la volontà e la determinazione di credere nelle proprie idee, anche i progetti che in apparenza appaiano essere i più complicati e difficili si rivelano in realtà più abbordabili del previsto. Pietro Sini si rivolge a una piccola compagnia greca, la Anek Lines, e al costo di 60mila euro al giorno, compreso equipaggio, carburante e costi di portualità, la Kriti viene messa in mare, utilizzando come anticipo il denaro ottenuto dalle prenotazioni. È cosi che il progetto GoInSardina ha ufficialmente inizio.
Nel frattempo le richieste di adesione al consorzio crescono e a voler viaggiare con GoInSardinia non sono più solamente i turisti che hanno prenotato presso le strutture alberghiere dei consorziati, ma anche sardi desiderosi di viaggiare verso la penisola e semplici vacanzieri alla ricerca di una mobilità low cost. Un risultato che va ben oltre le aspettative per quella che in un primo momento sembrava essere un’idea azzardata e che invece si è rivelata un’iniziativa di successo. Si stima, infatti, che al 30 settembre, data in cui le tratte verranno interrotte, i ricavi del primo anno di esercizio eguaglieranno i costi complessivi dell’investimento. Un vero e proprio trionfo, tant’è che per la prossima stagione estiva il consorzio sta valutando l’ipotesi di noleggiare una seconda nave e ampliare il numero dei consorziati sino ai 500 soci.
La necessita, un’idea, la determinazione e alla fine la soddisfazione. GoInSardinia è la dimostrazione di come sia possibile, facendo rete, realizzare iniziative di successo e smentire chi professa il principio individualistico e antieconomico secondo il quale piuttosto che far “arricchire” un competitor, si è disposti a guadagnare di meno.
GoInSardinia è l’esempio di come anche in Sardegna insieme si vince.
*FocuSardegna