Da Capo Teulada, lembo estremo poetico
il mar Tirreno che si riflette sulle bianche
spiagge e le dune, gobbe al sole mai stanche
né esausto agli occhi un caldo saturo cuore
d’ isola il suo patrimonio assolato di colore.
Giare e tacchi colline come in un quadrante
d’orologio una clessidra vasta e pianeggiante;
rocce di calcare e di dolomia
come sul Gennargentu catena coi rifugi
al vento l’aria pettinando la Taxus baccata
i pochi residui della vita sulla morte
che speranza sui rami, dell’altura prospera
e procrea l’aria di Sardegna che
del vento spira la sua porta, su “ pietre spaccate “
cima rotonda e spoglia Punta La Marmora
coi suoi nevai di temperatura l’altitudine.
FABIO STRINATI