Anche questa sera tutti i Tg parlano della Sardegna, del disastro che ha investito la nostra isola e per il quale si è proclamata la giornata di lutto nazionale. In primo piano ci sono ancora Olbia, Torpe', Terralba, Uras, parlano anche della provincia di Nuoro, fanno vedere le immagini del ponte che ha inghiottito Luca Tanzi, il poliziotto che ha perso la vita nello svolgimento del proprio dovere.
Aspetto fiduciosa che parlino anche di noi, del mio paese, Orgosolo, ma non solo per dire che qui da noi è caduto il più alto quantitativo d'acqua, no, mi aspetto che parlino del cantiere della diga di Cumbidanovu, spazzato via dalla violenza dell'onda d'acqua e massi che si è abbattuta sul nostro territorio e che nel giro di poche ore lo ha trasformato in un paesaggio lunare: si parla già di un danno economico di 10, 12 milioni di euro.
Aspetto che si parli anche dei tanti allevatori e agricoltori orgolesi che hanno subito ingenti danni nelle loro aziende agricole e di allevamento o nei loro vigneti appena impiantati.
Ma poi pensandoci bene, non mi devo stupire o meravigliare più di tanto... se invece tutto ciò non succede. D'altronde, qui per fortuna non ci sono stati morti, non ci sono sfollati. È morta solo la speranza di vedere finalmente conclusa la costruzione di una importantissima opera che avrebbe rappresentato una svolta per il nostro territorio una speranza per i tanti agricoltori e allevatori. Di noi si parla solo quando bruciano i capelli ad un visitatore durante le Cotes Apertas o quando viene arrestato Grazianeddu. E allora compaesani, parliamone noi dei nostri veri problemi e non lasciamo che ne parliamo gli altri, il più delle volte a sproposito..
Francesca Floris
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