Ipotizziamo, per un attimo, di trovarci nei panni di un potenziale turista che non ha mai sentito parlare della Sardegna. Che idea dovrebbe farsi in merito alla nostra isola, dopo aver letto l’articolo pubblicato sul sito Espresso.it e titolato “Turisti in fuga dal paradiso terrestre. La Sardegna è diventata un inferno”? Beh sicuramente non buona e per quanto mi riguarda poco fedele alla realtà.
Ma andiamo per ordine.
Lo stesso titolo è composto da due differenti affermazioni che lasciano ampi margini alla discutibilità. Infatti, se da un lato è vero che alcuni segmenti abbiano risentito di una leggera contrazione imputabile a cause afferenti il rimodellamento della domanda è pur vero che, nonostante un calo generalizzato dei consumi legati alla spesa per le vacanze, i dati relativi ai primi 6 mesi dell’anno dimostrano come la Sardegna possa vantare un sostanziale incremento rispetto agli scorsi anni. In questi mesi hanno volato da e per gli scali di Alghero, Cagliari e Olbia, 2,9 milioni di passeggeri (+1,1% rispetto al 2013 e +10,1% rispetto al 2010. Anche a luglio, il trend si è confermato (+2,7% rispetto a luglio 2013) mentre nelle prime tre settimane di agosto la crescita si è addirittura impennata, con un boom di presenze registrato a cavallo di Ferragosto.
Come riportato nel testo, è vero che secondo i dati raccolti dal Sindacato italiano balneari in Sardegna si è registrato un calo del 15% delle presenze in spiaggia rispetto allo scorso anno, va però specificato che in regioni quali la Campania, le Marche, la Liguria e la Toscana la contrazione ha sfiorato addirittura il 70%.
Da noi, tiene duro il segmento di nicchia (4 e 5 stelle e 5 stelle lusso) e si consolida, per il secondo anno consecutivo e a dispetto del passato, quello inerente la middle class (hotel 3 stelle). Unica nota stonata ma prevedibile, la sofferenza del turismo low cost di camping e B&B che, identificandosi come turismo di bassa fascia, ha risentito in maniera più sostanziale degli aspetti legati all’incidenza del costo trasporti.
Non vi è dubbio che attualmente anche la Sardegna faccia i conti con un calo generalizzato dei consumi e l’erosione del potere d’acquisto. L’inefficienza dei vettori marittimi legata a costi spesso non controllati costituiscono un deterrente di non poco conto per chi ha a disposizione un budget limitato. Questo il motivo principale per cui mete quali Puglia, Sicilia e Croazia paiono suscitare un maggior interesse tra i vacanzieri.
Queste e non altre motivazioni spingono i vacanzieri italiani a preferire altre mete. Sì quelli italiani… perché quelli stranieri, invece, dimostrano di gradire la Sardegna nonostante la crisi e, in molti casi, l'incapacità di valorizzare i nostri gioielli preferendola alle altre regioni italiane in quanto a Sicurezza e Cortesia.
Disoccupazione, deficit infrastrutturale, e disagio della viabilità interna ed esterna sono problematiche serie delle quali, tuttavia, non ci si dovrebbe ricordare solo in estate. Questioni da affrontare tempestivamente e non solo in chiave turistica. Ma demonizzare l’attuale situazione non aiuta noi né tantomeno la Sardegna.
*FocuSardegna
foto: Copyright Alessandro Ravastini 2014©