Basta, basta, basta! Veramente non se ne può più del continuo echeggiare di attacchi gratuiti alla nuova Miss Italia. Sì, perché è inammissibile che il popolo italiano tutto si erga a giudice supremo, manifestando indignazione per l’infelice uscita di una diciottenne vittima di ansia da prestazione.
Forse non ha dato la risposta che tutti ci saremmo aspettati e probabilmente, proprio per questo, non entrerà a far parte dello stereotipo di donna da tutti desiderato ma, in fondo, pensiamoci bene… era solo un concorso di bellezza e nessuno si sarebbe aspettato da lei qualcosa in più di quel che realmente ha fatto per vincere: ovvero sfilare, sorridere e fare sfoggio di tutta la sua bellezza.
Ciò che mi lascia perplesso, invece, è l’austerità di giudizio dei tanti italiani che han messo alla gogna la povera Alice, quasi a volerne delegittimare la vittoria in nome di una non corrisposta identificazione intellettuale. Gli stessi italiani, che da anni, assistono quasi quotidianamente alle boiate dette dai politici più populisti.
Ma d’altra parte, di cosa meravigliarsi? Un popolo incapace di comprendere appieno le dichiarazioni di Umberto Eco sugli imbecilli del Web, che con le sue reazioni non ha fatto altro che rendere concreta la realtà dallo scrittore descritta, deve necessariamente trovare un esempio negativo da deprecare e del quale sentirsi superiore.