Nel cuore della Sardegna, il Gruppo Ippico Nuorese, Associazione Sportiva Dilettantistica dedicata alla promozione degli sport equestri, ha lanciato il progetto intitolato "In Punta di Piedi".
Questo progetto, finanziato dalla Fondazione di Sardegna, si prefigge di unire due mondi apparentemente distinti: quello della inclusione sociale degli individui e quello della riabilitazione e recupero dei cavalli.
Un Progetto a 360 Gradi
"In Punta di Piedi" non è solo un'iniziativa sportiva o terapeutica, ma una vera e propria filosofia che abbraccia la prudenza, la discrezione e l'empatia. Grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione di Sardegna, il Gruppo Ippico Nuorese ha avuto la possibilità di acquistare una nuova giostra per la riabilitazione il recupero dei cavalli, coinvolgendo soggetti con esigenze di inclusione sociale.
Queste azioni concrete sono il risultato di un percorso sviluppato nel corso degli anni e rappresentano la sintesi finale di un sogno: creare un punto di incontro tra la riabilitazione umana e quella equina.
Da un lato, il progetto mira a offrire servizi riabilitativi, educativi e ludici per utenti di tutte le età attraverso percorsi integrati di educazione, riabilitazione, e inclusione sociale. Dall'altro, invece, intende concretizzare uno strumento in grado di apportare benefici ai cavalli che, a causa di infortuni, sono costretti a lunghi periodi di confinamento in box, compromettendo spesso la loro carriera agonistica e, nei casi più gravi, mettendo a rischio la loro stessa vita.
L'Empatia del Cavallo
Perché chiamare il progetto "In Punta di Piedi"? Il nome è evocativo dell'idea di camminare con delicatezza e discrezione, qualità veramente difficile da mettere in pratica nei rapporti con l’altro. Tuttavia, tali qualità sono innate in molte specie di animali domestici, in primis nei cavalli.
"Il cavallo è un animale eccezionalmente empatico, capace di coinvolgere anche persone in difficoltà in un’esperienza attiva e gratificante", ha affermato Giovanni Mossa, presidente del Gruppo Ippico Nuorese, che prosegue “camminare in punta di piedi significa anche adottare un'andatura lenta e ritmica, ideale per offrire i giusti stimoli terapeutici.
“Questo concetto – precisa sempre Mossa - è utilizzato anche tra gli ippiatri per descrivere un’andatura patologica del cavallo con disturbi agli arti, patologie che richiedono pazienza e lunghi periodi di riabilitazione”.
Un Sostegno Fondamentale
"Siamo estremamente soddisfatti della buona riuscita del progetto e vogliamo ringraziare la Fondazione di Sardegna per il sostegno dato", ha dichiarato Giovanni Mossa. “Questo finanziamento ha permesso di dotare il Gruppo Ippico Nuorese di uno strumento essenziale per il recupero e la riabilitazione dei cavalli, nonché di creare nuove opportunità di inserimento sociale per chi voglia coinvolgersi in un progetto di volontariato disinteressato”.
Un Futuro di Speranza
Il progetto "In Punta di Piedi" del Gruppo Ippico Nuorese rappresenta un esempio virtuoso di come sport, riabilitazione e inclusione sociale possano convergere in un’unica grande iniziativa. Grazie alla combinazione di empatia e competenza, si è riusciti a riuscito a creare un contesto in cui persone e cavalli possono trovare supporto e speranza.
In un mondo che spesso procede a ritmi frenetici, il progetto ci ricorda l'importanza di camminare in punta di piedi, con delicatezza e rispetto, sia nei confronti degli esseri umani che degli animali. Il cavallo, con la sua andatura maestosa e la sua innata capacità di comprendere gli stati d'animo umani, diventa così il simbolo di un percorso di cura e crescita condiviso, anche nella sofferenza.
In conclusione, il presidente e il direttivo dell’ASD ribadiscono la gratitudine verso la Fondazione di Sardegna: "
Questo progetto è la realizzazione di un sogno che abbiamo coltivato con impegno e passione. Senza il sostegno della Fondazione di Sardegna, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile. Il nostro obiettivo è continuare a lavorare con dedizione per il benessere dei cavalli e delle persone che vogliano condividere con noi la loro esperienza, camminando sempre in punta di piedi nel rispetto e nella cura reciproca".