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Gli anziani di Tonara narrano della leggenda della banderuola del vento che sta' sulla cima del campanile della loro parrocchia. E' un pesce che segna la direzione del vento... anzi dei venti... non so se oggi si muova ancora. Il campanile stonato non ha più' la bellezza di cento anni fa quando era sormontato da una bella cupola che e' stata tristemente e infelicemente abbattuta nel 1927, per fare posto ad un parallelepipedo a cuspide che fa' somigliare la torre campanaria ad uno shuttle spaziale.
Narra una antica leggenda che una regina nuragica chiamata Iddocca, al termine di una riunione con i sacerdoti decise che il nuraghe doveva essere edificato velocemente. Il nuraghe serviva per dare sicurezza alla sua gente, oltreché per tenere ben disposti gli dei; le richieste dei sacerdoti erano dunque da appoggiare. Ma la regina Iddocca era molto preoccupata poiché i tempi erano ristretti ed era venuta a conoscenza che gente sconosciuta sbarcava nella costa a Sud della sua terra. La figlia della regina si accorse della preoccupazione della madre e cosi decise di parlarle.
Poeta celeberrimo di Tonara morì dimenticato nel paese barbaricino, tra stenti e malattie e consumato dalla tisi, "coment una cannela 'e chera". Così disse, e scrisse di non volere una tomba sul quale piangerlo, perché odiava l'ipocrisia. I tonaresi e il suo amico fraterno Nanni Sulis lo seppellirono inumandolo come si faceva allora in battero taulas de linna de castagna. Fu' sepolto in su campusantu Etzu, quello che allora sorgeva a lato della parrocchiale di San Gabriele... Proprio dietro l'edificio... A sa manera antiga.