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La Carta archeologica rappresentò uno dei contributi a più ampio respiro dell’attività di Antonio Taramelli in qualità di Soprintendente archeologo della Sardegna. La lettura dei documenti relativi alle Carte archeologiche dell’area oristanese, a nord del fiume Tirso permette di avere piena contezza della difficoltà del lavoro e della sua organizzazione.
Stesso periodo e non meno affascinanti delle grosse torri megalitiche. Sono i pozzi sacri: pietre che formano templi per il culto dell’acqua. Si tratta di strutture cariche di mistero, costruite nei pressi di fonti e sorgenti d’acqua, composte da un atrio, solitamente recintato con dei massi, e un ingresso da cui parte la gradinata che conduce al fondo buio del pozzo, non sempre buio, come vedremo a breve. Una sorta di mistica discesa verso l’acqua, fonte primaria della vita. Non abbiate timore di introdurvi in questi spazi: il livello dell’acqua difficilmente supera il primo gradino, e lo spettacolo, comunque, vale molto più di una sola bagnata. Esistono vari tipi di pozzo sacro. Il tipo a Tholos, di forma circolare, è una sorta di nuraghe sotterraneo. Il tipo a Megaron ha invece un perimetro rettangolare, e può essere diviso in più camere, coperte da un tetto a spioventi.